Lo afferma in un nuovo parere l’Ufficio Nazionale per l’Immigrazione svedese dichiara superato il principio affermato dalla CEDU in Tarakhel c. Svizzera: le famiglie potranno essere rinviate in Italia secondo il Regolamento Dublino anche in assenza di garanzie specifiche sulla loro accoglienza.
“L’Ufficio Nazionale per l’Immigrazione svedese (Migrationsverket), nel constatare che la sentenza della Corte europea riguardava la situazione in Italia nel 2011, considera che le autorità italiane da allora, con l’aiuto dell’Ufficio europeo di asilo (EASO), hanno adottato una serie di misure per aumentare la capacità e migliorare le condizioni del sistema di ricezione. Inoltre, le autorità italiane hanno garantito che le famiglie sono tenute unite ed accolte in luoghi progettati appositamente per le famiglie con bambini trasferiti ai sensi del regolamento di Dublino. È quindi il parere dell’ Ufficio Nazionale per l’Immigrazione svedese è che l’Italia attualmente soddisfa i requisiti della Corte europea e che le garanzie attualmente fornite siano sufficienti a trasferire famiglie con bambini senza che siano necessarie altre misure.
Il presente parere sostituisce ed abroga il precedente del 21 Novembre 2014 (Lifos n. 33561)”
Si ringrazia Lara Olivetti per la segnalazione