Secondo il Tribunale di Milano in Mali al momento vi è ” una situazione di pericolo grave per l’incolumità delle persone derivante da violenza indiscriminata ancora presente in loco” e, in base all’ art. 14 lett. c) D. L.vo 251/07, ha riconosciuto il diritto alla protezione sussidiaria per il cittadino maliano ricorrente a cui la Commissione Territoriale per il Riconoscimento dello Status di Rifugiato di Milano a dicembre 2014 aveva respinto la richiesta di protezione internazionale.
Il Tribunale di Milano ha ritenuto, infatti, che la circostanza che nel 2014 il servizio militare di leva è divenuto obbligatorio in Mali fa sì che un giovane ragazzo, ragionevolmente ancora soggetto all’obbligo di leva, corra concreto pericolo di grave danno, ritornando nel paese di origine in quanto “egli verrebbe certamente aggregato alle truppe governative ed inviato nel nord del paese ove ancora vi sono episodi di violenza generalizzata ancora non contenuti dalle forze governative in un contesto di pieno rispetto dei diritti umani“.