Report AIDA: il diritto di asilo in Italia nel 2023

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Di seguito la traduzione, a cura di ASGI, dall’articolo in inglese scritto da FIERI, antenna italiana dello European Website on Integration gestito per la Commissione europea da Migration Policy Group. L’articolo sintetizza alcuni dei punti principali del report annuale dell’Asylum Information DAtabase (AIDA) sulla situazione del diritto di asilo in Italia nel 2023, curato da Caterina Bove, Matteo Astuti, Chiara Pigato e Giovanni Papotti, di ASGI, e pubblicato da ECRE.

Italia: Report AIDA 2023

Il rapporto AIDA fornisce una panoramica dei principali cambiamenti avvenuti nel 2023 e all’inizio del 2024 riguardanti la procedura di asilo, le condizioni di accoglienza e la detenzione amministrativa di persone richiedenti asilo, rifugiate e minori non accompagnati. I cambiamenti principali includono l’aumento dei casi in cui si può attivare una  procedura di asilo accelerata e di frontiera, l’accordo firmato tra Italia e Albania per l’esame extraterritoriale delle domande di asilo, l’ampliamento dei motivi di detenzione e la riduzione dei servizi all’interno del sistema di accoglienza.

Queste le principali informazioni contenute nel rapporto:

Stato di emergenza

Nell’ottobre 2023 il governo ha prorogato fino ad aprile 2024 lo stato di emergenza in conseguenza dell’eccezionale aumento del numero di persone cittadine di Paesi terzi che raggiungono l’Italia attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo. Nell’aprile 2024 ha annunciato un’ulteriore proroga di 6 mesi.

Statistiche principali sull’asilo

Nel 2023 sono state registrate in Italia 136 826 richieste di asilo, quasi il doppio rispetto al 2022 (77 200). 60 772 di queste erano domande di prima istanza (rispetto alle 53 060 del 2022). Di queste, 4 877 (8%) si sono risolte con l’ottenimento dello status di rifugiato, 6 244 protezioni sussidiarie (10%) e 11 152 (19%) protezioni speciali. Complessivamente, il tasso di riconoscimento si è attestato al 37%, in calo rispetto al 2022 quando era del 47%. Al confine orientale tra Italia e Slovenia sono stati ripristinati i controlli di frontiera. Il Ministero degli Interni ha annunciato che questi controlli di frontiera hanno permesso alla polizia di intercettare l’arrivo “irregolare” di 1.600 persone, arrestandone 76 e negando l’ingresso a quasi 900.

Accesso alla procedura di asilo

I rapporti della società civile e delle ONG confermano che le difficoltà di accesso alla procedura di asilo – in particolare per coloro che raggiungono l’Italia via terra – sono continuate nel 2023. Sottolineano che alcuni requisiti possono ostacolare la possibilità di registrare le domande di asilo, come la necessità di comunicare un indirizzo ufficiale o dimostrare il possesso di un passaporto.

Elenco dei Paesi sicuri

Con decreto ministeriale del 7 maggio 2024, l’elenco nazionale dei Paesi “sicuri” è stato ampliato per includere altri Paesi: Bangladesh, Camerun, Colombia, Egitto, Perù e Sri Lanka.

Protocollo tra Italia e Albania

Il 6 novembre 2023 è stato firmato a Roma il Protocollo tra il Governo della Repubblica Italiana e il Consiglio dei Ministri della Repubblica di Albania sul rafforzamento della cooperazione in materia di migrazione. Il Parlamento italiano ha ratificato il protocollo con la legge 14 del 21 febbraio 2024.

Trasferimenti Dublino

Nel 2023 sono state trasmesse da altri Paesi UE alle autorità italiane 35 563 richieste di presa in carico e di ripresa in carico di richiedenti asilo, con un aumento significativo rispetto al 2022, quando erano state registrate 27 928 richieste di questo tipo. Per quanto riguarda la procedura in uscita, ossia in cui l’Italia chiede ad un altro Stati UE di (ri)prendere in carico delle domande di asilo, le richieste totali sono state 6 530, anch’esse in notevole aumento rispetto al 2022 (quando erano state inviate 5 315 richieste). 

Lungo tutto il 2023, a causa dello stato di emergenza, sono rimasti sospesi i trasferimenti in entrata. Tuttavia, alcuni  trasferimenti sono comunque stati realizzati. Di questi, 41 sono stati realizzati sulla base di criteri familiari (molto meno dei 153 realizzati nel 2022) e 21 hanno riguardato minori. I trasferimenti in uscita sono stati solo 31, rispetto ai 65 del 2022. Rispondendo a una richiesta FOIA, il Ministero dell’Interno ha dichiarato che nel 2023 la clausola discrezionale prevista dall’articolo 17 del Regolamento di Dublino è stata applicata 5 volte.

Accoglienza

Alla fine del 2023, il numero totale di persone richiedenti asilo e beneficiarie di protezione internazionale a cui è stato fornito un alloggio era di 139.388. A partire da una nuova legge del maggio 2023, i richiedenti asilo sono stati esclusi dal sistema SAI a meno che non siano identificati come vulnerabili o siano entrati legalmente in Italia attraverso percorsi complementari (reinsediamento guidato dal governo o programmi di ammissione umanitaria sponsorizzati da privati). Inoltre, questa legge ha eliminato l’obbligo di fornire servizi di assistenza psicologica, corsi di lingua italiana e servizi di orientamento legale e territoriale ai richiedenti asilo ospitati nei centri di prima accoglienza, nei CAS e nei centri temporanei. È stata inoltre introdotta una nuova tipologia di centri “provvisori”, dove vengono forniti solo vitto, vestiario, assistenza sanitaria e mediazione linguistico-culturale.

Detenzione

La legge entrata in vigore il 5 maggio 2023 ha introdotto la possibilità di trattenere i richiedenti asilo durante la procedura di Dublino. I richiedenti asilo in attesa del trasferimento Dublino possono ora essere trattenuti quando esiste un rischio significativo di fuga e non è possibile applicare misure alternative alla detenzione. Il rischio viene valutato caso per caso e può essere considerato esistente quando il richiedente è fuggito a un primo tentativo di trasferimento o quando si verifica una delle seguenti condizioni:

  • mancanza di un documento di viaggio
  • mancanza di un indirizzo affidabile
  • mancata presentazione alle autorità
  • mancanza di risorse finanziarie
  • sistematiche false dichiarazioni sui dati personali.

Una successiva legge del novembre 2023 ha aumentato la durata del trattenimento pre-espulsivo nei CPR da 90 giorni a 18 mesi: tale periodo include la convalida del trattenimento per iniziali 3 mesi, che possono  essere successivamente prorogati ogni 90 giorni, fino a un massimo di 18 mesi.

Il 19 ottobre 2023, nei casi A.B. contro Italia, A.M. contro Italia e A.S. contro Italia, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha nuovamente riconosciuto le violazioni dell’articolo 3 (divieto di trattamenti inumani e degradanti) e dell’articolo 5 (diritto alla libertà e alla sicurezza) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e ha condannato l’Italia in relazione alle condizioni di detenzione subite da diversi cittadini stranieri nell’hotspot di Lampedusa in un periodo di tempo compreso tra il 2017 e il 2019.

Il 16 novembre 2023, nella causa A.E. e altri contro l’Italia, è stato disposto un risarcimento di 27.000 euro per 4 cittadini sudanesi che, nell’estate del 2016, erano stati sottoposti a un trasferimento forzato da Ventimiglia agli hotspot dell’Italia meridionale e, in alcuni casi, trasferiti in un CPR per poi essere rimpatriati nel loro Paese d’origine. Il tribunale ha ritenuto che abbiano subito trattamenti inumani e degradanti e che siano stati privati della libertà personale.

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