Decreto Piantedosi contro le ONG: finalmente al vaglio della Corte costituzionale la scelta del governo di punire chi svolge attività umanitaria

Si è tenuta questa mattina alla Città dell’Altra Economia a Roma, nell’ambito del Festival Sabir, la conferenza stampa sul rinvio del Tribunale di Brindisi alla Corte costituzionale del decreto legge n.1/2023, il cosiddetto decreto Piantedosi contro le ONG.

“Dopo anni di criminalizzazione delle attività di ricerca e soccorso di naufraghi nel Mediterraneo – hanno sottolineato nei loro interventi l’avvocata Francesca Cancellaro e l’avvocato Dario Belluccio – è finalmente al vaglio della Corte costituzionale la scelta governativa di punire chi svolge una doverosa attività umanitaria e di delegare alla cd. Guardia costiera libica il respingimento di migranti e richiedenti asilo in fuga da contesti di estremo pericolo e persecuzioni”.

“Il governo italiano in questi due anni ha prodotto numerosi interventi legislativi illegittimi – ha affermato Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci nazionale – sapendo già che sarebbero andati a scontrarsi con qualche tribunale. Adesso per fortuna il decreto Piantedosi contro le ONG andrà alla Corte  costituzionale. Sappiamo che in quel provvedimento ci sono numerosi profili di incostituzionalità e che non rispetta le direttive europee. Questa irrefrenabile pulsione a produrre leggi che non rispettano la Costituzione e le Convenzioni internazionali serve alla loro propaganda, ma questo va denunciato e contrastato”. 

“È l’intero impianto di una legge ingiusta e discriminatoria ad essere messo in discussione – ha dichiarato Giorgia Girometti, responsabile comunicazione di SOS Mediterranee – e questo è importante per molte ragioni. Innanzitutto, vengono  legittimati anche dal punto di vista legale i rilievi e le critiche che le organizzazioni civili del soccorso in mare hanno mosso verso questa legge inutile e dannosa”.

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