Al via la prima causa per i respingimenti dall’Italia verso la Libia del 2009-2010

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Domani, 15 settembre, presso il Tribunale civile di Roma si terrà la prima udienza della causa pilota in favore di alcune vittime dei respingimenti effettuati tra il 2009 e il 2010 dall’Italia verso la Libia

La causa mira a ottenere non solo il risarcimento, ma anche, per alcuni ricorrenti, il visto umanitario per venire in Italia e chiedere asilo, diritto al quale non avevano potuto avere accesso a causa del respingimento.

Tale richiesta, se accordata, costituirebbe un precedente eccezionale come percorso sicuro da garantire ai rifugiati, nell’ambito di quei canali legali e sicuri di accesso all’Europa che Amnesty International chiede da anni nell’ambito delle sue raccomandazioni ai governi europei.

Nel 2009 e 2010 il governo italiano si è reso responsabile di diversi respingimenti ai danni di numerosi rifugiati, intercettandoli in mare mentre tentavano di raggiungere l’Italia e riconsegnandoli alle autorità libiche senza identificarli o consentire loro di presentare richiesta di protezione internazionale. Una volta in Libia, queste persone hanno subito mesi di prigionia, di violenze e trattamenti inumani e degradanti.

Alcuni rifugiati, riusciti a liberarsi, hanno tentato nuovamente di attraversare il Mediterraneo: qualcuno vi è riuscito, qualcuno invece ha perso la vita nel tentativo di raggiungere la salvezza, altri ancora hanno preso la via del deserto e sono arrivati in Israele, dove si trovano attualmente senza alcuna forma di riconoscimento né di protezione, esposti al rischio di detenzione indefinita o di rinvio in Ruanda o in Uganda.

La Corte europea dei diritti umani ha già condannato l’Italia per questa prassi illegittima. Ad oggi, tuttavia, persistono gli effetti di tali violazioni e da qui nasce l’esigenza di continuare a lavorare sul caso.

Negli ultimi anni Amnesty International Italia, coordinando gli sforzi di più Sezioni dell’organizzazione e in collaborazione con gli avvocati Fachile e Cecchini, soci dell’Associazione studi giuridici per l’immigrazione (Asgi), ha raccolto le testimonianze di un gruppo di vittime di quei respingimenti, su cui si basa la causa di fronte al Tribunale civile di Roma.

 

 

Per approfondire

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Comunicato stampa ASGI – Amnesty International

 

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