Il Tribunale di Catania, chiamato a pronunciarsi su ricorso avanzato ai sensi dell’art. 35 D. Lgs. 25/2008 da un cittadino maliano, il quale si era visto rigettare analoga domanda in cui aveva dichiarato diverse generalità, ha in primo luogo ritenuto ammissibile la proposizione della nuova domanda di protezione internazionale in quanto “il ricorrente ha dedotto nuove circostanze e prodotto nuova documentazione a corredo”. In secondo luogo, ha accordato la protezione sussidiaria al ricorrente atteso che il paese di origine dello stesso “sulla base dei dati forniti dall’ACNUR, risulta inserito tra quelli a rischio derivante dalla violenza indiscriminata di grave instabilità, considerando che dallo scorso 21.03.2012, data in cui componenti delle forze armate hanno preso il potere detenuto da un governo democraticamente eletto, si sono verificati numerosi incidenti e gravi violazioni dei diritti umani e pesanti combattimenti che hanno provocato arresti e vittime tra i civili”. Per tali motivi, il Giudice ha ritenuto che un eventuale rimpatrio del ricorrente avrebbe esposto lo stesso a “situazioni di grave rischio per l’incolumità personale”.
protezione internazionale – cittadino del Mali – ricorso ex art. 35, D.Lgs. 25/2008 – reiterazione della domanda – ricorrenza di nuovi elementi ex art. 29, co. 1, lett. b), D.Lgs. 25/2008 – ammissibilità – domanda di riconoscimento dello status di rifugiato – inverosimiglianza della narrazione – infondatezza – domanda di asilo costituzionale (art. 10 Cost.) – equiparazione alla domanda di riconoscimento dello status – infondatezza – domanda di riconoscimento della protezione sussidiaria – rischio di violenza generalizzata in Mali – grave rischio per l’incolumità personale in caso di rimpatrio – fondatezza della domanda di protezione sussidiaria
