Gli Stati membri non sono obbligati dal diritto Ue a rilasciare visti umanitari

La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha pubblicato oggi la sentenza nella causa C-638/16,PPU
X e X  riguardante una famiglia di cittadini siriani che aveva fatto richiesta di visto umanitario alle autorità del Belgio.

Secondo la Corte, consentire a cittadini di paesi terzi di presentare domande di visto finalizzate ad ottenere il beneficio di una protezione internazionale nello Stato membro di loro scelta lederebbe l’impianto generale del sistema istituito dall’Unione per determinare lo Stato membro competente per l’esame di una domanda di protezione internazionale.

Afferma, infatti, la Corte che :”Gli Stati membri non sono tenuti, in forza del diritto dell’Unione, a concedere un visto umanitario alle persone che intendono recarsi nel loro territorio con l’intenzione di chiedere asilo, ma restano liberi di farlo sulla base del rispettivo diritto nazionale “.

L’avvocato generale presso la Corte europea, Paolo Mengozzi, al contrario, aveva dato un parere diverso, ritenendo che “gli Stati membri devono rilasciare un visto per ragioni umanitarie quando sussistono fondati motivi per ritenere che un rifiuto esporrà le persone richiedenti la protezione internazionale alla tortura o a trattamenti inumani o degradanti “.

 

Il comunicato stampa

La sentenza

Il magistrato italiano che difende il diritto d’asilo dei profughi siriani – Internazionale – 6 marzo 2017