Soccorsi nel Mediterraneo, monito di 29 accademici : L’Italia viola la legge internazionale nel perseguire chi soccorre

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Tipologia del contenuto:Notizie

“L’Italia deve cessare la sua politica di promozione, coordinamento ed esecuzione dei rimpatri in Libia con effetto immediato”. La richiesta arriva da 29 accademici di diritto, molti dei quali docenti presso prestigiose università europee.

Con un documento sottoscritto all’indomani del sequestro della motonave “Open Arms” dell’ong spagnola Proactiva,  i firmatari chiedono all’Italia di “cessare di perseguire” gli attori che portano le persone soccorse in mare in un porto sicuro. Due le violazioni delle leggi internazionali stigmatizzate dai 29 accademici.

La prima, per il fatto di aver chiesto al capitano del vascello impiegato in un’operazione di Search and rescue (SAR) di riconsegnare le persone soccorse in mare alla guardia costiera libica.

La seconda riguarda il sequestro di una nave impegnata in attività di Search and rescue, riducendo così le capacità di ricerca e soccorso.

Se l’Italia non dovesse fare quanto richiesto, i 29 accademici chiedono l’intervento del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e l’intervento della Corte penale internazionale per l’apertura di un’inchiesta sulle responsabilità italiane in merito ai crimini contro l’umanità che si consumano in Libia.


Per approfondire

ProActiva Open Arms : Comunicato dell’ASGI

Time to Investigate European Agents for Crimes against Migrants in Libya – EJIL: Talk!

Italy in Violation of International Law, Lawyers Say – Raoul Wallenberg Institute

 

 


Si ringrazia Gianfranco Schiavone per la segnalazione

Foto : Open Arms Ggia (Own work) CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

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