Il razzismo è illegale. Strumenti per un’opposizione civile, dal 17 aprile in libreria

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Il razzismo è illegale eppure, negli ultimi anni, si è assistito a una sua istituzionalizzazione, con emanazione di leggi sempre più restrittive e lesive nei confronti dei diritti umani: da fenomeno di cui vergognarsi è diventato un pericoloso strumento del potere per poi divenire programma di Governo. 

Mercoledì 17 aprile, per Edizioni Gruppo Abele, esce Il razzismo è illegale. Strumenti per un’opposizione civile, un’opera collettanea firmata da Arci, Asgi, Gruppo Abele Onlus e Libertà e Giustizia. Muovendosi tra decreti leggi e Costituzione, il saggio aiuta a capire come contrastare il razzismo non solo sulla base di principi morali ma facendo ricorso alle istituzioni e ai dispositivi di legge.

Il diritto di Antigone

Il razzismo è, in Italia, un fenomeno dilagante che si fa strada nei diversi contesti sociali, dalla vita quotidiana nei bar, scuole e supermercati sino agli ambienti istituzionali. Dal 2018, con l’approvazione del cosiddetto Decreto Salvini, si è assistito a un drastico incremento della deriva razzista in politica, con leggi sempre più restrittive e lesive dei diritti umani fondamentali delle persone migranti. Ciò accade nonostante queste leggi vadano non solo contro qualsiasi principio etico, ma anche contro i fondamenti stessi della Costituzione, il nostro ordinamento giuridico supremo. Un percorso verso il basso all’interno di un contesto di totale inconsapevolezza del ruolo ricoperto dall’Occidente nell’innesco dei processi migratori, che si accompagna una forte paura dell’incontro con l’altro: “Se dobbiamo aiutarli a casa loro è perché questa casa rimanga nostra: senza confusioni, incontri, meticciato. Ognuno a casa propria”. Il volume stimola i lettori ad appellarsi al diritto di Antigone e ribellarsi come l’eroina di Sofocle al decreto iniquo di Creonte, lo stato sovrano, per rispettare regole etiche più alte. Una disobbedienza civile che oggi chiamiamo diritto di resistenza: «opporsi alle leggi ingiuste non è solo un diritto ma un dovere dei cittadini».

Per una politica e una cultura alternative

Ma come si contrasta il razzismo? Quali compiti e quali ruoli ricopre il cittadino di fronte a un fenomeno che deve necessariamente essere arginato? La resistenza contro le norme xenofobe che stanno diventando così numerose nel nostro Paese è fondamentale, ma ciò non basta: “Essa deve essere il presupposto per costruire una cultura e una politica alternative a quelle dominanti”. Attraverso un percorso storico e giuridico, il saggio affronta molti temi suddivisi in sei aree tematiche: l’impennata di episodi razzisti in seguito dell’insediamento al governo di Lega e Movimento Cinque Stelle, le conseguenze dovute all’emanazione del decreto legge 113/2018, la nascita e la morte degli SPRAR, le reazioni territoriali al fenomeno dell’immigrazione, le radici dell’opposizione civile e il ruolo ricoperto dalla giurisdizione italiana. Il volume è un compendio per aiutare il lettore in questo atto di resistenza attiva, proponendogli strumenti legislativi ed etici adatti per interpretare con uno sguardo più lucido e critico la realtà che lo circonda.

Gli autori

Il saggio è firmato dalle associazioni Arci, Asgi, Gruppo Abele Onlus e Libertà e Giustizia. Queste associazioni, attive a più livelli all’interno dell’ambito sociale, sono da anni in lotta contro qualsiasi forma di razzismo e discriminazione e promotrici di percorsi di accoglienza attiva e proposte legislative volte a promuovere percorsi di cittadinanza attiva e democrazia.

Il volume si propone come uno strumento per comprendere l’attuale momento storico e capire come esercitare il proprio lecito diritto di resistenza. Perché il razzismo è contro le leggi e in quanto tale deve essere combattuto.


La prefazione

La scheda del libro


 

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