Richiedenti asilo e banche: a quasi un anno dalla circolare ABI ancora ostacoli

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Malgrado le note informative delle Poste Italiane e dell’ABI, oltre l’art. 126 del Testo Unico Bancario, ai richiedenti asilo viene ancora negata l’apertura di un conto in banca.

Aprire un conto corrente con il permesso di soggiorno per richiesta di asilo è ancora una sfida. Di recente l’Associazione nazionale di volontariato per la difesa dei consumatori nel campo dell’usura, della sanità e della legalità (CODICI) ha spedito una diffida all’Unicredit in seguito a una serie di segnalazioni che riportavano la richiesta illegittima da parte della banca di documenti ulteriori, come la carta d’identità e la tessera sanitaria. Altreconomia ha approfondito il tema, che ASGI sta seguendo con molta attenzione, interpellando l’Associazione bancaria italiana (ABI).

Secondo Gianfranco Torriero, vicepresidente dell’ABI, “il tema è residuale: i casi che si verificano oggi sono sporadici e a quanto ci risulta sono legati a problemi con singoli sportelli”. La situazione però rimane grave considerando che essere sprovvisti del conto ostacola la possibilità dei richiedenti di ottenere un contratto di lavoro. Osserva infatti Paola Fierro, avvocata del servizio antidiscriminazione Asgi:

Diverse segnalazioni ci sono arrivate da datori di lavoro, che per legge sono obbligati a versare lo stipendio tramite bonifico bancario ma che, in assenza, si vedono costretti a rinunciare all’assunzione. Senza un conto corrente dunque, diventa impensabile ottenere un contratto di lavoro”

Paola Fierro spiega inoltre che una delle ragioni avanzate dalle banche come ostacolo all’apertura del conto è che il richiedente asilo sia sprovvisto di carta d’identità – conseguenza del Decreto sicurezza n. 113/18 che stabilisce che i richiedenti asilo non possono essere iscritti all’anagrafe:

“Finora la maggior parte delle segnalazioni che sono arrivate a noi di mancata apertura di conto corrente sono di richiedenti asilo che non sono iscritti all’anagrafe: senza un documento di identità, non viene loro aperto il conto corrente. Questo è illegittimo perché, come specificato dalla normativa, basta il domicilio. Inoltre, ci sono comunicazioni diffuse dall’Associazione bancaria italiana (Abi) e una comunicazione interna di Poste italiane che stabiliscono che sia possibile aprirli anche presentando il solo permesso di soggiorno per richiesta asilo”

Sul Decreto sicurezza si pronuncerà a marzo la Corte Costituzionale, e se dovesse stabilire l’illegittimità della norma, l’impasse rispetto alla mancata apertura del conto corrente potrebbe risolversi nei casi in cui gli istituti bancari richiedono una carta di identità. Rimane però irragionevole ed illegittima, la mancata apertura del conto corrente di base con il solo permesso di soggiorno per richiesta d’asilo. ASGI sollecita quindi la segnalazione in caso di prassi scorrette e illegittime.

COSA FARE IN CASO DI MANCATA APERTURA DEL CONTO CORRENTE

  • in caso la situazione non cambiasse, rivolgersi al servizio Antidiscriminazione ASGI inviando una mail all’indirizzo antidiscriminazione@asgi.it in modo che il servizio possa segnalare all’ABI la mancata apertura e che possa anche inviare una lettera all’ufficio interessato, ribadendo le norme della legge ad oggi in vigore;
  • Contattare e segnalare direttamente all’ABI.

  1. Nota ABI sull’accesso al Conto Base: “Possono richiedere un conto di base tutti i consumatori soggiornanti legalmente in uno Stato membro dell’Unione europea, compresi i consumatori senza fissa dimora e i richiedenti asilo”.
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