“Siamo sulla stessa barca”: VIII giornata della memoria e dell’accoglienza

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Il progetto Siamo sulla stessa barca organizzato a Lampedusa dal Comitato 3 ottobre è il più grande evento europeo sul tema del fenomeno migratorio rivolto agli studenti italiani ed europei. Si terrà dal 30 settembre al 3 ottobre 2021.

Perché il 3 ottobre?

Per onorare le 368 persone morte nel tragico naufragio al largo di Lampedusa avvenuto il 3 ottobre 2013 e per ricordare le oltre 22.000 persone che da allora hanno perso la vita nel tentativo disperato di trovare sicurezza e protezione in Europa. Il 3 ottobre è dal 2016, grazie alla proposta del Comitato 3 Ottobre, la giornata della memoria e dell’accoglienza, volta a creare una memoria e una cultura dell’informazione.

L’iniziativa è stata insignita della Medaglia della Presidenza della Repubblica italiana e gode dell’Alto Patronato del Parlamento europeo.

Chi coinvolgerà?

Parteciperanno 60 scuole, 350 studenti accompagnati da 93 docenti di 20 paesi europei (Italia, Bosnia, Croazia, Lettonia, Austria, Ungheria, Portogallo, Grecia, Romania, Spagna, Slovacchia, Germania, Belgio, Slovenia, Francia, Danimarca, Olanda, Inghilterra, Cipro, Estonia).

Inoltre l’evento vedrà coinvolte oltre 15 associazioni e organizzazioni non governative italiane ed internazionali, 3 agenzie delle Nazioni Unite. Sull’Isola saranno presenti fotografi di fama internazionale come Isabella Balena e Alessandro Penso. Autorità civili e religiose: l’Arcivescovo di Agrigento Mons. Alessandro Damiano e l’Imam di Catania, Kheit Abdelhafid. Le serate vedranno coinvolti in uno spettacolo inedito gli studenti del Liceo Scientifico, Musicale e Coreutico Marconi di Pesaro, ma sarà possibile assistere anche a un reading inedito di Gianmarco Saurino e Daniele Greco oltre una performance acustica di Willie Peyote e Lello Analfino con Tinturia.

Dove e quando?

A Lampedusa, dal 30 settembre al 3 ottobre 2021.

Registrazione obbligatoriahttps://www.comitatotreottobre.it/3ottobre/

Il programma


Inaccettabile che si continui a perdere la vita in mare” sottolinea Tareke Brhane, Presidente del Comitato 3 Ottobre. “Essere qui in queste giornate è per noi un dovere civico e morale. Non possiamo accettare che donne, bambini e uomini in fuga dalla violenza continuino a perdere la vita in mare per una carenza di mezzi di soccorso e per l’assenza di corridoi umanitari. Non è più sostenibile che il soccorso in mare sia delegato al lavoro della Guardia Costiera italiana, a poche ONG e a mercantili che non sono attrezzati per il salvataggio ed il trasporto di persone vulnerabili. Come non è sostenibile – ha aggiunto Tareke Brhane – che solo agli stati costieri sia lasciato l’onere esclusivo dell’accoglienza di chi arriva via mare. Si rende sempre più necessario un meccanismo stabile e coordinato di soccorso.  sempre più urgente ripristinare un’operazione efficace di ricerca e soccorso nel Mediterraneo e di un meccanismo stabile e coordinato di sbarco e redistribuzione automatica dei richiedenti asilo negli Stati membri della UE.  Per noi del Comitato, il 3 ottobre resta una data che ci ricorda come il salvataggio di vita umane debba sempre restare la priorità numero uno.

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