ASGI all’UNHCR: va ribadito il carattere universale e non selettivo del diritto di asilo

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ASGI ritiene estremamente gravi le recenti dichiarazioni di Vincent Cochetel, responsabile UNHCR per il Mediterraneo che ieri ha affermato in un tweet che la maggior parte delle 686 persone arrivate il giorno precedente a Lampedusa sono migranti economici che non avranno diritto a risiedere in Europa.

In tal modo, UNHCR promuove una retorica della protezione internazionale e del diritto a risiedere in UE superficiale e scorretta. 

  • La definizione di “migranti economici” è giuridicamente irrilevante e non è possibile assimilarla in maniera automatica all’assenza di requisiti per risiedere legalmente nell’UE. 
  • Esprimere una valutazione a priori sul diritto al soggiorno regolare sul territorio non è solo privo di fondamento giuridico, ma contribuisce anche alla violazione dei diritti fondamentali dei cittadini stranieri in ingresso sul territorio europeo1. Oltre a quanti decideranno di chiedere protezione, tra le persone sbarcate potrebbero esserci minori non accompagnati, vittime di tratta, persone sopravvissute a violenza sessuale e di genere, nuclei familiari mono-parentali, persone con gravi problemi di salute fisica e mentale, persone sopravvissute a naufragio, persone discriminate in virtù della loro appartenenza alle categorie LGBTIQ.

Affermare che  i paesi di origine devono velocizzare la riammissione dei loro cittadini se si vogliono vedere progressi nella gestione dell’asilo e nei canali di ingresso legale implica legittimare un diritto di asilo piegato in base alle esigenze dell’Unione europea e dei singoli Stati membri. Tale ulteriore dichiarazione sembra riprendere l’ormai affermato, quanto pericoloso, approccio condizionale alla politica dei visti: a un maggior numero di rimpatri corrisponde una maggiore cooperazione in relazione ai visti e viceversa. 

ASGI ritiene inaccettabile la promozione da parte dell’UNHCR di una visione giuridicamente illegittima ed escludente del diritto alla protezione internazionale. Frasi di questo tipo, pronunciate da chi ha un profilo pubblico strutturato e riconosciuto, producono effetti reali: legittimano la categoria pre-giuridica dei “migranti economici” e contribuiscono a restituire l’idea che il diritto d’asilo possa essere piegato a seconda delle esigenze contingenti delle istituzioni europee e degli Stati membri. Per queste ragioni è necessario che UNHCR smentisca le predette affermazioni, ribadendo in maniera ferma il carattere universale e non selettivo delle procedure di riconoscimento della protezione internazionale.

  1. La tendenza a prevalutare le domande di protezione caratterizza già da diversi anni le prassi illegittime attuate nell’ambito del cd. approccio hotspot, con le quali si selezionano in maniera arbitraria, in base prevalentemente alla nazionalità di provenienza, le persone che approdano via mare in Italia. Queste prassi comportano un’esclusione arbitraria e illegale dal diritto di asilo di numerosi cittadini stranieri.
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