L’agenzia UE Frontex accusata di respingimenti illegali

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Al via la campagna #notonourborderwatch lanciata da il Consiglio Olandese per i Rifugiati, BKB, Sea-Watch Legal Aid Fund, Jungle Minds e Prakken D’Oliveira Human Rights Lawyers, sostenuta dall’ASGI assieme ad altre ONG di tutta Europa.

Frontex, l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, è accusata di aver respinto illegalmente una famiglia siriana.

La famiglia è stata illegalmente deportata in Turchia da Frontex nell’ottobre 2016, poco dopo essere arrivata in Grecia. È la prima volta che Frontex, attraverso un’azione per danni, è ritenuta responsabile davanti al Tribunale dell’UE per aver deportato illegalmente delle persone e violato i diritti fondamentali. Negli ultimi anni segnalazioni di respingimenti simili continuano ad aumentare.  La famiglia siriana è rappresentata dallo studio legale Prakken D’Oliveira Human Rights Lawyers, sostenuto dal Consiglio olandese per i rifugiati, BKB, Sea-Watch Legal Aid Fund e Jungle Minds. 

La famiglia siriana, con quattro bambini di età compresa tra 1 e 7 anni, ha chiesto asilo in Grecia nell’ottobre 2016. La loro richiesta è stata registrata dalle autorità locali. Undici giorni dopo, la famiglia è stata comunque espulsa da Frontex e dalle autorità greche e portata su un aereo per la Turchia senza poter accedere alla procedura di asilo. Il decreto di espulsione non è mai stato ufficialmente notificato. Durante il volo organizzato da Frontex, i quattro bambini sono stati separati dai loro genitori ed è stato ordinato loro di non parlarsi. In Turchia, la famiglia è stata immediatamente imprigionata. Dopo il rilascio, non hanno avuto accesso ai servizi di base e non sono stati in grado di mantenersi. Successivamente la famiglia è fuggita e  vive ora nel nord dell’Iraq. 

Violazione dei diritti fondamentali 

La famiglia siriana è stata vittima di un cosiddetto respingimento forzato, pratica con cui le persone vengono deportate in un paese non UE senza una procedura preliminare. Di conseguenza, la famiglia si è vista negare da Frontex il diritto fondamentale di chiedere asilo. Inoltre, Frontex ha violato il diritto al non respingimento, un principio fondamentale del diritto internazionale che vieta di mandare i richiedenti asilo e rifugiati in un paese in cui temono la persecuzione o rischiano un trattamento disumano. Si tratta di diritti fondamentali che si applicano nell’Unione europea, come dichiarato anche nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Inoltre, separando i bambini dai loro genitori durante il volo, Frontex ha violato i diritti del minore in quanto ha messo i bambini in una situazione traumatica. 

Minare i valori su cui è costruita l’UE 

Nonostante una procedura di reclamo su questi eventi, non c’è stata alcuna risposta sostanziale da parte di Frontex in merito alla sua responsabilità per il respingimento forzato dopo la deportazione, ormai cinque anni fa.  Nel frattempo, le segnalazioni di respingimenti illegali da parte di Frontex si stanno accumulando. 

Prakken D’Oliveira Human Rights Lawyers ritiene ora Frontex responsabile delle violazioni dei diritti fondamentali per conto della famiglia siriana: “La violazione dei diritti fondamentali dell’Unione europea da parte di un’agenzia dell’UE sta seriamente minando i valori su cui l’Unione è fondata. Stiamo quindi ritenendo Frontex e l’UE responsabili e li stiamo esortando a ripristinare lo stato di diritto“. 

“Ogni settimana, uomini, donne e bambini che fuggono dalla guerra e dalla violenza vengono deportati illegalmente dai confini dell’Europa. Alcune persone sono state uccise, altre attaccate o maltrattate. Frontex gioca un ruolo importante in queste violazioni dei diritti umani. Con questa campagna, noi come cittadini europei riteniamo l’UE responsabile e chiediamo la fine immediata delle violazioni dei diritti umani e dell’oppressione alle nostre frontiere esterne.” 

Campagna internazionale 

Con la presentazione del ricorso, il Consiglio Olandese per i Rifugiati, BKB, Sea-Watch Legal Aid Fund, Jungle Minds e Prakken D’Oliveira Human Rights Lawyers lanciano la campagna internazionale #notonourborderwatch. 

Su www.notonourborderwatch.com i cittadini e le cittadine possono inviare un messaggio alla Commissione europea, sollecitando il commissaria europeo Johansson, responsabile delle politiche migratorie, a porre immediatamente fine alle violazioni dei diritti umani fondamentali alle frontiere esterne dell’UE.  

Questa campagna è sostenuta anche dall’ASGI assieme ad altre ONG di tutta Europa. 

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