Tratta, protezione, re-trafficking: tre video per spiegare il fenomeno

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Le donne sottoposte a tratta hanno difficoltà ad accedere a forme di protezione effettiva a causa delle politiche di esternalizzazione finalizzate al blocco e alla selezione delle persone migranti. Queste gravi violazioni hanno portato alla presentazione di due ricorsi al Comitato CEDAW delle Nazioni Unite da parte di due persone sopravvissute alla tratta.

In questi tre video, attraverso le voci di donne sottoposte a tratta, attiviste/i, avvocate/i e di associazioni di assistenza nigeriane, raccontiamo come le politiche di blocco della mobilità moltiplichino i rischi e le violazioni a cui sono esposte le donne entrate nei circuiti della tratta di esseri umani.
I video sono stati realizzati da Alessio Barbini e Angela Nittoli.

Le condizioni che favoriscono la tratta 

Quali sono i fattori sociali e culturali che determinano la marginalizzazione sistemica delle donne in Nigeria? Nelle società patriarcali, come quella nigeriana e in particolar modo la cultura Benin, le donne sono sottoposte a forme di violenza e marginalizzazione sociale, economica e culturale. È questa struttura a contribuire drasticamente a dilagare della tratta. La violenza di genere diventa uno dei principali fattori che concorre allo sviluppo del fenomeno della tratta delle donne. 

Il rimpatrio dalla Libia 

In Libia le procedure di “rimpatrio volontario umanitario” dell’OIM sono rivolte a persone migranti vulnerabili, comprese le vittime di tratta, detenute nei centri di detenzione o bloccate nelle aree urbane. 

Tali strumenti fanno parte di una più complessiva strategia di esternalizzazione delle frontiere messa in campo dai paesi europei che ha come fine ultimo il blocco degli arrivi dei migranti attraverso una gestione dei flussi posta in capo ai paesi africani di transito. 

Il rischio di re-trafficking e i programmi di reintegrazione in Nigeria

Nonostante l’importanza dei progetti di reintegrazione delle donne sottoposte a tratta che vengono rimpatriate in Nigeria, spesso questi programmi presentano limiti tali da essere insufficienti a garantire la sicurezza delle persone rimpatriate. Sebbene non vi siano dati precisi in merito, sembrano numerosi i casi di donne sottoposte nuovamente alla tratta a seguito del rimpatrio. Nel video si analizzano le principali criticità di tali progetti e dei modelli di “reintegrazione”.

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