Bando per gli alloggi popolari di Genova: Regione e Comune avevano discriminato gli stranieri

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Il Tribunale di Genova (giudice dott.ssa Daniela Di Sarno) ha riconosciuto che il Comune di Genova e la Regione Liguria hanno posto in essere una discriminazione richiedendo agli stranieri, per accedere alle graduatorie degli alloggi pubblici, documentazione aggiuntiva rispetto a quella richiesta agli italiani sulla assenza di proprietà all’estero.

La vicenda nasce nel marzo scorso quando il Comune di Genova aveva adottato un bando per alloggi ERP nel quale, in coerenza con un Regolamento Regionale, aveva previsto che i cittadini stranieri potessero accedere alla graduatoria solo presentando documenti del paese di origine attestanti l’assenza di proprietà in tale paese.

ASGI, in rappresentanza di tutti i cittadini stranieri e un gruppo di stranieri (proveniente da Marocco, Brasile, Ecuador e Tunisia) sostenuti da Avvocati di Strada hanno proposto ricorso avanti il Tribunale di Genova chiedendo al Giudice di ordinare a Comune e Regione di garantire parità di trattamento nell’accesso alle graduatorie ai cittadini e agli stranieri. Ciò anche a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale (n. 9/2021) che aveva affermato lo stesso principio.

Nel corso del giudizio la Regione Liguria ha aderito alla richiesta dei ricorrenti modificando la delibera di Giunta e riconoscendo che sia italiani che stranieri possono accedere alle graduatorie sulla base della attestazione ISEE (che riguarda anche gli eventuali immobili all’estero). Il Comune di Genova si era adeguato ammettendo alla graduatoria solo gli stranieri che già avevano proposto domanda ed erano stati esclusi per assenza dei documenti, ma non aveva disposto la riapertura dei termini in favore di tutti coloro che, prendendo atto della norma regionale e della impossibilità di presentare i documenti, non avevano neppure presentato domanda.

ASGI aveva quindi insistito nel ricorso e ora il Giudice ha accolto il ricorso ordinando al Comune di Genova di modificare il bando e consentire l’accesso alla graduatoria “attraverso la fissazione di un nuovo termine per la presentazione delle domande”.

Il Comune dovrà immediatamente adeguarsi a tale ordine e all’esito rifare le graduatorie.

Va aggiunto che per il 22 marzo 2023 si terrà davanti alla Corte Costituzionale l’udienza sulla  questione di legittimità del requisito di 5 anni di residenza per l’accesso agli alloggi ERP previsto dalla legge regionale ligure. Se la Corte, come ha già ritenuto per una analoga legge della Regione Lombardia, dovesse dichiarare l’incostituzionalità della norma, tutti i bandi attualmente aperti dovrebbero essere rifatti.

Queste vicende confermano quanto siano dannose non solo per gli stranieri, ma per l’intera collettività e per il buon funzionamento della pubblica amministrazione,  norme illogiche come quelle di cui sopra, spesso  emanate proprio per ostacolare l’accesso degli stranieri ai diritti sociali,  incorrendo addirittura in censure davanti alla Corte Costituzionale. Le associazioni promotrici confidano quindi che il legislatore Regionale voglia non ripetere in futuro scelte come queste.

ASGI – Associazione Studi Giuridici Sull’immigrazione APS – antidiscriminazione@asgi.it

AVVOCATO DI STRADA  – per info info@avvocatodistrada.it; genova@avvocatodistrada.it


L’Ordinanza

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