Il regolamento UE sull’intelligenza artificiale deve proteggere i diritti delle persone

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150 associazioni e organizzazioni della società civile, tra cui ASGI, chiedono che il Regolamento UE sull’Intelligenza Artificiale (AI) ponga le persone e i diritti fondamentali al primo posto.

In questi giorni il Parlamento europeo, il Consiglio dell’Unione europea e la Commissione europea sono impegnati in negoziazioni interistituzionali, cd “triloghi”, per raggiungere un accordo provvisorio sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale in UE.

In Europa e nel resto del mondo, i sistemi di intelligenza artificiale vengono oramai utilizzati per monitorarci e controllarci negli spazi pubblici, per prevedere la probabilità di futuri atti criminali o le nostre emozioni, categorizzandoci, nonché hanno un impatto sul diritto a chiedere asilo e sul nostro accesso ai servizi pubblici, al welfare, all’istruzione e all’occupazione, si legge nella dichiarazione delle Associazioni firmatarie.

Senza una regolamentazione rigorosa, c’è il rischio che aziende e governi possano utilizzare sistemi di intelligenza artificiale per aumentare la sorveglianza di massa, la discriminazione strutturale, grazie al potere centralizzato delle grandi aziende tecnologiche ed alla mancanza di responsabilità nelle decisioni pubbliche.

Le associazioni intervengono nel dibattito in corso proponendo una serie di raccomandazioni che prevedono, al contrario, la creazione di un contesto che rafforzi la tutela i diritti fondamentali, chiedendo alle istituzioni dell’UE di garantire che lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale siano responsabili, pubblicamente trasparenti e che le persone siano messe in grado di contrastarne i rischi.

Le associazioni chiedono che, tra le altre cose, vengano imposti limiti alla sorveglianza da parte delle autorità di sicurezza nazionale, se i sistemi di intelligenza artificiale vengono sviluppati e implementati in modo discriminatorio . Tali sistemi mirano in modo sproporzionato a comunità già marginalizzate, minando i diritti legali e procedurali e contribuendo alla sorveglianza di massa. Quando i sistemi di intelligenza artificiale vengono implementati nell’ambito dell’applicazione della legge, della sicurezza e del controllo delle migrazioni, c’è un rischio ancora maggiore di danni e violazioni dei diritti fondamentali e dello stato di diritto.

In particolare chiedono di non inserire nel Regolamento alcune proposte del Consiglio europeo, quali :

  • un’esenzione generale dall’AI Act per sistemi di intelligenza artificiale sviluppati o utilizzati per scopi di sicurezza nazionale;
  • le eccezioni e le deroghe per l’applicazione della legge e il controllo della migrazione.

La Dichiarazione completa della società civile sui diritti fondamentali nel Regolamento dell’Unione Europea sull’Intelligenza Artificiale (AI Act)

Immagine di StockSnap da Pixabay

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