Non si affitta agli stranieri e ai poveri. A Torino 60 associazioni presentano una proposta al Comune

Tipologia del contenuto:Comunicati stampa
case popolari

 “Dice non vuole stranieri […]”Ma io sono nato e cresciuto in Italia! Parlo meglio italiano di te, ho una laurea a differenza tua”, ma niente… siamo stati a discutere finché non sono venute fuori veramente le condizioni: “Il problema è che tu non sei bianco, non sei italiano bianco”. “La cosa che mi ha colpito di più è stata quando una persona mi ha detto “Ah, sei straniero, noi non affittiamo agli stranieri”.

Stiamo assistendo ad un aumento degli episodi di discriminazione e razzismo nei confronti delle persone straniere rispetto all’accesso alla casa. Sempre più sono le persone che si vedono negare una casa in affitto perché sono straniere, perché la loro pelle ha un colore diverso dal nostro o perché portano il velo, anche se sono in possesso di un buon contratto di lavoro a tempo indeterminato.

La domanda cresce, mentre l’offerta diminuisce, in uno scenario dove si stima però che vi siano circa 50.000 alloggi vuoti nella città di Torino. Non si tratta di un fenomeno emergenziale, bensì di una problematica strutturale della nostra società.

Di fronte a tale problematica, dopo la denuncia dell’Associazione Frantz Fanonoltre 20 associazioni si sono riunite nella Rete Militante e Antirazzista per l’Abitare. Dopo quattro incontri di discussione, la Rete ha finalizzato una proposta politica sul tema dell’abitare che oggi ha presentato all’amministrazione comunale, chiedendo un confronto su tali tematiche, che è stata sottoscritta da circa 60 associazioni che lavorano nel sociale, nell’ambito della sostenibilità e della salute.

Le 20 associazioni aderenti alla Rete Militante e Antirazzista per l’Abitare


I punti della proposta politica presentata al Comune di Torino

1. promuovere una campagna culturale per mettere al corrente la popolazione della  discriminazione rispetto all’abitare, utile a rafforzare la consapevolezza delle buone pratiche  già in essere e delle sopracitate misure che l’amministrazione intende mettere in atto; 

2. monitorare e sanzionare forme di discriminazione rispetto all’abitare, sia quelle portate avanti  da parte delle agenzie immobiliari che dei singoli proprietari; 

3. uniformare gli indirizzi di residenza fittizia in modo da non fare discriminazioni nell’accesso  ai servizi dai diversi utenti; 

4. pianificare le più opportune strategie per la messa a disposizione degli alloggi sfitti (privati,  pubblici e religiosi), a seguito di un monitoraggio delle risorse abitative, con l’utilizzo delle  banche dati sia delle utenze (luce, gas, acqua) che dei dati catastali e/o delle concessioni  edilizie (in particolare le convenzionate) per la verifica delle proprietà.  

5. contrastare il vuoto abitativo a livello del patrimonio pubblico, delle case popolari,  dell’edilizia convenzionata, nonché del mercato privato, anche attivando strumenti di  esproprio. 

6. limitare le piattaforme di housing (AirBnb, booking, home away, affitti brevi) con licenze che  definiscano un limite massimo di case affittate per condominio e quartiere (come in  Portogallo7 e a Firenze8), oppure limitino l’affitto solo a una camera in condivisione (New  York)9;  

7. incentivare con adeguato sostegno economico i soggetti disponibili a locare a nuclei in  condizioni di disagio socio-economico (attestazione ISEE nei limiti stabiliti);

8. mettere in atto strumenti di controllo e calmierazione degli affitti;  

9. potenziare e pubblicizzare maggiormente i sistemi di garanzia pubblici come per esempio Lo.  Ca. Re; 

10. promuovere partnership pubblico-privato con assicurazioni che, a fronte di garanzia di  incentivi economici, tutelino maggiormente i proprietari per morosità e danni;

11. fare un accompagnamento sociale del conduttore (es. regole del condominio, gestione  finanziaria dell’abitare), ma anche del locatore (contratti di locazione). L’accompagnamento  deve essere rivolto sia agli stranieri che agli italiani; 

12. trovare, unitamente al mondo del Terzo Settore, nuove modalità per dare risposte utili al  bisogno abitativo, in particolar modo in riferimento alle cosiddette “fasce grigie”, utilizzando  metodologie di autorecupero e/o autocostruzione; 

13. prevedere, nell’ambito degli interventi edilizi “convenzionati”, quote di alloggi disponibili da  assegnare a nuclei aventi requisiti d’accesso alle case popolari e emergenza abitativa;

14. attivare meccanismo di sostegno socio-economico alle fasce più deboli (es. politiche attive del  lavoro, sussidi sociali, facilitazione di accesso ai servizi, etc.) al fine di rendere effettivo il  diritto all’abitare;  

15. revocare i bandi di alienazione degli immobili pubblici in corso e bloccare quelli previsti in  futuro; 

16. interloquire con la prefettura per modificare le attuali direttive e non revocare l’accoglienza ai  richiedenti asilo e detentori di protezione internazionale che superano le soglie di reddito  definite dall’importo dell’assegno sociale, prevedendo una maggiore flessibilità e  proporzionalità rispetto alle specifiche situazioni, nonché dando un maggiore preavviso di  revoca dell’accoglienza di almeno due mesi; 

17. fare pressione perché la Regione dia attuazione alla legge che obbliga ad installare i contatori  dell’acqua in ogni abitazione. Il problema delle enormi e sproporzionate spese dell’acqua è spesso causa di sfratti; 

18. costruire uno spazio di confronto non ideologico sulle occupazioni abitative di spazi  abbandonati per stato di necessità, valutando i costi e benefici delle soluzioni attuate in  situazioni passate, al fine di identificare le modalità di gestione più appropriata di tali  fenomeni.  

Contatti: press@associazionefanon.it; 3240588732 (Jean-Louis Aillon)

Firmatari

Promotori 

1. Associazione Frantz Fanon 

2. Associazione Arteria 

3. Associazione Almaterra 

4. Circolo Arci Magazzino sul Po’ 

5. Volere la Luna 

Firmatari all’interno della rete 

6. Acmos 

7. Algoritmo Associates 

8. Altrimodi 

9. Arcigay Torino 

10. Articolo 10 

11. ASGI 

12. Associazione Casematte 

13. Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali (A.M.M.I.) – ETS 14. Associazione Paìs 

15. Associazione Speranza 

16. Associazione Tampep ETS 

17. Circolo Maurice GLBTQ 

18. FLaica CUB

19. Fondazione ERI ETS 

20. GrIS Piemonte 

21. Psicologi nel Mondo-Torino Odv 

22. Refugees Welcome 

Altri firmatari 

23. Arci Torino APS 

24. ASAI 

25. ASD Balon Mundial Onlus 

26. Associazione Angolana 

27. Associazione API Onlus 

28. Associazione Culturale Zhi Song APS 

29. Associazione culturale Eufemia A.P.S 

30. Associazione dei senegalesi a Torino (AST) 

31. Associazione di Promozione Sociale Si Può Fare 32. Associazione Gambiana Torino 

33. Associazione Islamica delle Alpi APS 

34. Associazione Mosaico-Azioni per i Rifugiati 

35. Associazione Piazza del Lavoro di Torino 

36. Carovane Migrante 

37. Centro Psicoanalitico di Trattamento dei Malesseri  Contemporanei-Onlus  

38. Centro Studi Sereno Regis  

39. Cicsene  

40. Collettivo Prendocasa Torino 

41. Comunet – Officine Corsare 

42. Cooperativa Nanà 

43. Cooperativa Sociale Atypica 

44. Cooperativa Sociale Senza Frontiere 

45. Diskolé APS 

46. Donne Africa Subsahariana e II Generazione 

47. Eco dalle Città 

48. Educadora Onlus 

49. Fondazione di Comunità Porta Palazzo – Ente filantropico ETS 50. Fondazione Difesa Fanciulli Onlus 

51. Fondazione Gruppo Abele Onlus 

52. Ideadonna Onlus 

53. La Poderosa A.P.S. 

54. MAIS ong 

55. Renken Onlus 

56. Ricette d’Africa APS 

57. Soomaaliya – Torino 

58. Spazio Popolare Neruda 

59. Taksim APS 

60. Terra e Pace APS 

61. World Friends

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