Il Progetto InLimine ha scritto al Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione e al Dipartimento di Pubblica Sicurezza per segnalare gravi profili di illegittimità e chiedere chiarimenti in merito alla prassi attualmente in uso presso il CPR di Ponte Galeria di eseguire il rimpatrio prima dello scadere del termine di 15 giorni per presentare ricorso avverso il rigetto della domanda di asilo.
A titolo esemplificativo è stata riportata la vicenda relativa ad un cittadino tunisino, nei cui confronti è stato eseguito un tentativo di rimpatrio otto giorni prima dello scadere del termine di impugnazione, rimpatrio bloccato solo a seguito dell’intervento del legale.
In data 15 maggio 2024, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Roma presso il CPR di Ponte Galeria ha dato riscontro alla richiesta, ribadendo di attenersi scrupolosamente al disposto dell’art. 35-bis d.lgs. 25/2008 e quindi precisando che il rimpatrio viene eseguito solo a seguito del decorso dei termini di legge per l’impugnazione o all’esito della decisione sul ricorso presentato dal ricorrente e assicurando che verrà effettuata attività di controllo sulle procedure di rimpatrio.
Quanto al caso specifico segnalato, la Questura dichiara che si è trattato di un errore nel conteggio del termine di 15 giorni per la presentazione del ricorso.
Si tratta di un riscontro che vuole confermare la corretta applicazione della legge e tuttavia l’ammissione della svista nel conteggio dei termini per la presentazione del ricorso, pur con la promessa di avviare un’attività di controllo, non soddisfa sotto il profilo del rispetto dei diritti dei cittadini stranieri trattenuti nel CPR, anche alla luce del fatto che trattasi di caso non isolato e specialmente alla luce dei tempi e delle modalità di esecuzione del rimpatrio. Il cittadino straniero trattenuto viene infatti informato solo immediatamente prima dell’esecuzione del rimpatrio, che spesso viene operato nel corso della notte o nelle prime ore del mattino, rendendo di fatto estremamente difficile ottenere supporto dal proprio difensore di fiducia o da altro avvocato.
