Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha riferito sulla situazione relativa agli sbarchi di cittadini stranieri sulle coste italiane: oltre 20.500 persone dall’inizio dell’anno a fronte dei 2.500 nello stesso periodo del 2013.
I temi centrali dell’intervento, ruotano intorno alla «mutazione delle cause storiche del fenomeno migratorio», prima legato all’estrema povertà e alla ricerca di una vita migliore, oggi principalmente all’instabilità politica dei paesi dell’Africa Nord mediterranea e subsahariani.
Lo scenario geopolitico descritto rivela secondo il ministro la «natura strutturale e non emergenziale» degli attuali flussi migratori, paragonabili per numeri a quelli registrati nel 2011, «l’anno di picco storico». L’Italia ha fronteggiato la situazione potenziando gli strumenti d’intervento a partire dalle ondate migratorie eccezionali delle primavere arabe, ha ricordato Alfano, citando di nuovo l’operazione Mare Nostrum.
Il ministro ha ribadito la centralità del sistema di accoglienza, sempre più al centro dell’attenzione vista la trasformazione, qualitativa e quantitativa, del migrante economico in migrante ‘politico’, che fugge da conflitti e persecuzioni. La rete di accoglienza degli enti locali, lo Sprar (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati), è stato portato dagli originari 3000 posti a 9440 e poi a 12000, ma si punta a raggiungere quota 19000. Intanto, il Governo ha chiesto ai prefetti «ogni sforzo per un’estensione straordinaria» del piano di riparto dei migranti sul territorio nazionale, portato avanti in collaborazione con regioni ed enti locali nell’ambito del tavolo di coordinamento operativo al Viminale.
Per quanto riguarda i centri governativi si pensa, ha spiegato il ministro, a un hub unico per l’identificazione dei migranti, il triage sanitario e l’informazione legale.
Il Governo italiano sta lavorando secondo «un approccio pragmatico che non contempla ideologismi» e tiene conto della necessità di garantire la sicurezza nelle proprie città come di rispettare il diritto internazionale e quello umanitario, ma è un fatto, ribadisce Alfano, che l’Italia è il paese europeo esposto alla maggiore pressione migratoria, e per questo ha «il diritto di chiedere all’Europa un sostegno maggiore», con il rafforzamento dell’Agenzia per la protezione delle frontiere Frontex, lo spostamento in Italia della sede, e con la revisione del regolamento di Dublino.
Fonte: Ministero dell’Interno