A un anno dall’inizio della crisi: continuano le violazioni dei diritti delle persone migranti in Tunisia

Argomenti:Tunisia
Tipologia del contenuto:Comunicati stampa

A più di un anno dalla dichiarazione del presidente della Repubblica tunisina a seguito della riunione del Consiglio di sicurezza nazionale, che associava la presenza delle persone migranti “a un complotto per cambiare la composizione demografica della Tunisia”, le violazioni sistematiche e le campagne razziste e xenofobe contro le persone migranti sub sahariane in Tunisia continuano, e rimangono tuttora impunite.

Le politiche dei governi che si sono succeduti hanno continuato a piegarsi ai dettami dell’Unione Europea tesi ad esternalizzare i propri confini, delegando la gestione securitaria e la sorveglianza delle frontiere ai Paesi che si affacciano sulla sponda meridionale del Mediterraneo. Questa esternalizzazione è accompagnata dalla concessione di aiuti finanziari, sovvenzioni e prestiti ai Paesi del Sud globale a condizione che accettino di svolgere il ruolo di guardie di frontiera dell’UE. Tali misure sono state ratificate nell’ambito di accordi con alcuni Paesi del vicinato meridionale dell’Unione europea, violando ancora una volta la base fondamentale di qualsiasi partenariato, che può essere fondato solo su un rapporto equilibrato e di rispetto reciproco tra i Paesi del Nord e del Sud del mondo.

Oltre a intercettare le persone migranti nelle acque territoriali, la Garde Nationale tunisina continua a esercitare un controllo sulle stesse anche all’interno del Paese, senza tenere conto della loro situazione umanitaria o degli accordi internazionali firmati e ratificati dalla Tunisia. Le persone vengono spesso trasferite arbitrariamente e in diverse regioni del Paese le forze di sicurezza hanno scelto di spingerle verso aree rurali e periurbane, in particolare a El Aamra, El Jédériya e Kasserine dove la situazione sta diventando sempre più preoccupante e allarmante. 

È inoltre importante ricordare le disastrose conseguenze delle operazioni di trasferimento forzato delle persone migranti perpetrate a partire dall’estate scorsa dalle autorità tunisine in una zona cuscinetto desertica, lungo il confine tunisino-libico e sotto il sole cocente, negando altresì l’accesso alle associazioni e ai cittadini che hanno tentato di soccorrerli.   

Di fronte a questa tragedia e alle preoccupanti condizioni delle persone in movimento presenti nella città di Sfax, le autorità tunisine si sono limitate a una gestione esclusivamente securitaria, senza prendere in considerazione la dimensione umana e umanitaria. In questo contesto, è inoltre essenziale ricordare le azioni persecutorie poste in essere dalle forze di sicurezza a partire dal 19 marzo 2024 nei confronti dell’ex presidente dell’Associazione degli studenti e degli stagisti africani in Tunisia (AESAT), Christian Kwongang, cittadino camerunense, compresa la sua detenzione arbitra nel centro di El Ouardia.

Va inoltre evidenziato che diverse testimonianze indicano il coinvolgimento diretto delle autorità tunisine nelle violenze perpetrate contro le persone migranti, sia durante le operazioni di intercettazione in mare che durante gli interventi sul territorio.

Alla luce di quanto sopra, le organizzazioni e associazioni firmatarie:

  • Esprimono preoccupazione per le gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani subite dalle persone migranti, nonché per le sistematiche campagne di incitamento all’odio e alla violenza, e chiedono l’apertura di indagini per rivelare la verità e perseguire gli autori di queste violazioni.
  • Esprimono la loro totale solidarietà all’AESAT, condannano le persecuzioni subite da Christian Kwongang e chiedono garanzie immediate sul rispetto dei suoi diritti.
  • Chiedono chiarimenti sulle basi e sul quadro giuridico per la detenzione delle persone migranti, anche nel Centro El Ouardia, che opera al di fuori di qualsiasi quadro o controllo giudiziario, in palese violazione della legge tunisina e delle convenzioni internazionali ratificate dalla Tunisia, come confermato dalla decisione del Tribunale amministrativo nel 2020.
  • Condannano le politiche securitarie e di esternalizzazione delle frontiere dell’Unione Europea, lesive dei diritti umani, e chiedono allo Stato tunisino di rispettare il diritto nazionale e internazionale applicabile alle persone in movimento nonché di rifiutare le politiche di esternalizzazione europee.

Organizzazioni firmatarie

  1. Ligue tunisienne des droits de l’homme – LTDH
  2. Forum Tunisien pour les Droits Economiques et Sociaux – FTDES
  3. Association Lina Ben Mhenni
  4. Calam
  5. Legal Agenda
  6. Association Intersection pour les Droits et les Libertés
  7. Avocats Sans Frontières – ASF
  8. Association Mada
  9. Comité de Vigilance pour la Démocratie en Tunisie
  10. International Service For Human Rights – ISHR
  11. L’association Sentiers-Massarib جمعية مسارب
  12. Beity
  13. WeYouth Organization
  14. Association TaQallam pour la liberté d’expression et de créativité (جمعية تكلّم من أجل حرية التعبير والابداع)
  15. Association Ifriqiya
  16. Al Khatt
  17. Inkyfada
  18. African Business Leaders
  19. Aswat Nissa
  20. Association Tunisienne de Défense des Libertés Individuelles – ADLI
  21. No Peace Without Justice
  22. Association Nachaz-Dissonances
  23. Coalition Tunisienne Contre la Peine de mort – CTCPM – الائتلاف التونسي لالغاء عقوبة الاعدام
  24. Organisation Contre la Torture en Tunisie – OCTT – المنظمة  التونسية لمناهضة التعذيب
  25. Association pour la Promotion du Droit à la Différence – ADD
  26. Comité pour le Respect des Libertés et des droits de l’Homme en Tunisie – CRLDHT
  27. Fédération des Tunisiens pour Une citoyenneté des deux rives – FTCR
  28. Union des Travailleurs immigrés Tunisiens – UTIT
  29. Al Bawsala
  30. Nawaat
  31. Stop Pollution
  32. DAMJ 
  33. Initiative Mawjoudin pour l’égalité
  34. Minority Rights Group – مجموعة حقوق الأقليات
  35. Psychologues Du Monde Tunisie-PDMT
  36. Association L’ART RUE
  37. El Mouvma
  38. Mem.Med – Memoria Mediterranea
  39. EuroMed Rights
  40. Migreurop
  41. A Buon Diritto
  42. CCFD-Terre Solidaire
  43. ARCI
  44. Watch The Med – Alarm Phone
  45. Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione – ASGI

Sami Bargaoui, universitaire
Monia Ben Hamadi, journaliste
Hechmi BEN FREJ militant
Insaf Machta, universitaire
Walid Mejri, journaliste et activiste (وليد الماجري، صحفي وناشط)
Marta Luceño Moreno
Chokri Latif, Ecrivain – شكري لطيف – كاتب
Fayçal Ben Abdallah, président de la FTCR
Mouhieddine Cherbib, président du CRLDHT
Fathi TLILI, président de l’UTIT
Mohamed Ben Saïd, FTCR/ CRLDHT
Mourad ALLAL, CRLDHT
Mohsen DRIDI, FTCR
Kamel JENDOUBI, CRLDHT
لطفي عزالدين ،محام،عضو الهيئة الوطنية للوقاية من التعذي
Sophie BESSIS, historienne
Zied Khalloufi
Patrizia Mancini
Hamadi Zribi
Zaineb Mhemdi

Argomenti:Tunisia
Tipologia del contenuto:Comunicati stampa