Il decreto-legge 2 gennaio 2023, n.1, con cui il Governo ha inteso regolamentare, o meglio, limitare l’attività di soccorso delle navi umanitarie, è stato convertito in Legge 24 febbraio 2023, n. 15 ed è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 52 del 2 marzo 2023.
Pubblichiamo una prima lettura delle disposizioni .
Strumento dichiaratamente voluto per regolamentare i soccorsi, questa nuova disciplina mira chiaramente a rendere maggiormente difficoltose le operazioni di salvataggio nel mar Mediterraneo, sino al punto da fare emergere l’intento di contrastarle, risultando così un ulteriore tassello volto a criminalizzare e punire le attività delle organizzazioni che si occupano di tutela e rispetto della vita altrui e dei migranti in particolare, nella colpevole indifferenza istituzionale italiana ed europea.
Ulteriore scopo della nuova disciplina pare essere il tentativo di radicare, in alcune ipotesi, la competenza a decidere sulla domanda di protezione internazionale, avanzata da parte di coloro che sono fatti sbarcare in Italia, in capo allo Stato di bandiera della nave che ha effettuato il salvataggio, così cercando di sovvertire di fatto la disciplina del Regolamento n. 604/2013, cd. Dublino, al di fuori delle sedi istituzionali europee.
Il nuovo impianto normativo conferma il potere del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro della difesa e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previa informazione al Presidente del Consiglio dei ministri, di limitare o vietare il transito e la sosta di navi nel mare territoriale italiano, a meno che non siano militari o in servizio governativo non commerciale . Tale possibilità inizialmente era stata prevista dalla legge 8 agosto 2019, n. 77 e poi modificata dalla legge 18 dicembre 2020, n. 173, che delimitò i poteri dei membri del Governo anche in considerazione delle evidenti illegittimità della precedente, come rilevata da copiosa giurisprudenza Ora entrano in vigore nuove modifiche che paiono manifestamente illegittime.
L’eccessiva e quasi annuale produzione normativa in materia, ovvero la sostanziale schizofrenia del legislatore italiano, rende già chiaro che le misure di cui si tratta (come più in generale quelle attinenti l’immigrazione) sono principalmente oggetto di contesa ideologica e politica, mentre poco o nulla attengono ad effettive esigenze di regolamentare un settore dell’ordinamento che, come vedremo, trova già altrove una disciplina chiara e compiuta.
Le considerazioni presenti in questa prima lettura vogliono essere utili non solo per mettere in luce le più evidenti illegittimità dell’impianto normativo governativo, ma anche per svelare il senso politico dell’intervento legislativo che porta ad aggravare i costi delle organizzazioni di soccorso, così determinando maggiori morti in mare e l’assenza di occhi indipendenti su quello che è uno scenario di morte accertato da anni, il Mediterraneo, oltre che tentare un’operazione di comunicazione politica in merito alla presunta prevenzione dell’immigrazione irregolare.
Dalla sua pubblicazione come ASGI abbiamo preso posizione, assieme ad altre organizzazioni e istituzioni.
I nostri documenti e comunicati
Contro la Costituzione, le organizzazioni umanitarie e i diritti umani: l’insostenibile fragilità del D.L. n.1/2023
L’obbligo di soccorso imposto dal diritto internazionale è norma di rango superiore e non può essere derogata da una disciplina interna volta a limitare i soccorsi stessi.
Una prima lettura dell’ASGI del decreto-legge n. 1/2023 con cui il governo intende “regolamentare” l’attività di soccorso delle navi umanitarie.
Audizione ASGI in Commissione Affari Costituzionali sul decreto legge 1/2023
Il 17 gennaio 2023 per l’Associazione Studi Giuridici è stata ascoltata l’avv. Nazzarena Zorzella, vicepresidente di ASGI: “Altri sono gli interventi legislativi urgenti che il Governo dovrebbe adottare se vuole davvero combattere il traffico di esseri umani e gestire razionalmente la questione migratoria”
Tavolo Asilo e Immigrazione: “Abrogare il decreto legge 1/2023 e impedire modifiche legislative discriminatorie”
Il Tavolo Asilo e Immigrazione (TAI) esprime sconcerto per gli emendamenti presentati da alcuni rappresentanti della coalizione di maggioranza nelle Commissioni congiunte Affari costituzionali e trasporti della Camera, relativi al disegno di legge C 750 di conversione del decreto legge 1/2023.
D.L. 1/2023 – Il Consiglio di Esperti del COE all’Italia: «Va revocato»
Sono queste le conclusioni pubblicate dal Consiglio d’Europa sui contenuti del Decreto legge 1/2023, che è in fase di conversione in legge nel Parlamento.
Conferenza stampa 15/2/2023 a Roma – Tavolo Asilo e Immigrazione: il decreto legge 1/2023 non va convertito
Chiediamo ai parlamentari e alle parlamentari di opporsi affinché la legge non venga approvata. L’Italia deve garantire una maggiore tutela dei diritti delle persone in cerca di protezione e non ostacolare chi salva le persone che rischiano di morire in mare.
Una prima lettura di ASGI del Decreto Legge 1/2023 convertito in Legge
Il decreto-legge n. 1/2023 con cui intende regolamentare l’attività di soccorso delle navi umanitarie va revocato. I nostri documenti e gli aggiornamenti sull’iter e le prese di posizione di istituzioni e società civile.