Ex Canapificio di Caserta: comunicato dell’ASGI

Argomenti:Campania//SPRAR
Tipologia del contenuto:Comunicati stampa//Notizie

A seguito della notizia del sequestro preventivo dei locali dell’Ex Canapificio di Caserta da parte della Procura del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, l’Asgi esprime la propria vicinanza a tutta l’associazione “Comitato per il Centro Sociale di Caserta”.

La sede, oggi oggetto di sequestro per ragioni di sicurezza dovuti a carenze strutturali, ha rappresentato negli ultimi vent’anni un luogo di riferimento per le attività di accoglienza e assistenza dei migranti, non solo della provincia di Caserta, ma in tutto il territorio nazionale.

Il Centro Sociale, oltre a costituire da anni un modello di accoglienza diffusa tramite la gestione di uno degli SPRAR più grandi e importanti della regione Campania, simboleggia anche una realtà fondamentale nella lotta e il contrasto al fenomeno del caporalato e riduzione in schiavitù, operando soprattutto nelle difficili aree di Castel Volturno e Villa Literno.

Le prassi virtuose messe in campo dall’Ex Canapificio, che hanno dato vita a un modello di “Inclusione sociale Bilaterale”, sono innumerevoli, riconosciuta soprattutto per il servizio di Piedibus attivo dal 2009, progetto gratuito di mobilità sostenibile che prevede l’accompagnamento a piedi dei bambini nel tragitto casa-scuola-casa e che coinvolge la comunità locale e i beneficiari SPRAR come volontari, favorendo in questo modo una maggiore inclusione sociale sul territorio.

Il sequestro della sede, esponendo il Centro Sociale a una reale difficoltà nella gestione di moltissime attività fin ora svolte, comporta inevitabilmente un passo indietro nella tutela dei diritti dell’intera cittadinanza casertana (migranti e non). Nonostante si apprende con ammirazione, lo sforzo attuale dei volontari di garantire lo stesso l’erogazione di tutti i servizi al fini di evitare la loro interruzione, l’ASGI, oltre ad esprimere la propria solidarietà, si associa alle richieste dell’ex Canapificio, affinché la Regione Campania intervenga con urgenza e disponga i lavori per la messa in sicurezza della struttura per permettere lo svolgimento di tutte le attività attualmente in corso.

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