La finta guerra del governo ai trafficanti di esseri umani?

Argomenti:Libia
Tipologia del contenuto:Comunicati stampa

La vicenda Najeem Osema Almasri Habish è un’occasione mancata in cui il Governo poteva provare concretamente, non con proclami, a combattere il traffico di esseri umani e a fermare le torture che avvengono sistematicamente nelle prigioni libiche, formali o informali, come attestano innumerevoli Report internazionali e come riferiscono migliaia di testimonianze di richiedenti asilo che riescono a sfuggire a detti lager.

Dopo la strage di Cutro del 26 febbraio 2023 la presidente del Consiglio dei ministri ha annunciato urbi et orbi di volere combattere in tutto il globo terracqueo i trafficanti di esseri umani (finalità che non è stata seguita da effettivi provvedimenti legislativi, mentre si è assistito a un profluvio di riforme restrittive dei diritti dei richiedenti asilo e non solo).

È accaduto, tuttavia, che il 21 gennaio 2025 la Corte d’appello di Roma non abbia convalidato l’arresto eseguito dalla DIGOS – polizia di Torino – di Najeem Osema Almasri Habish, capo della polizia giudiziaria libica, su mandato della Corte penale internazionale in quanto accusato di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità compiuti nella prigione libica di Mitiga. Non convalida motivata da errata procedura e da mancato inoltro della documentazione da parte del Ministro della giustizia ai sensi della legge n. 237/2012.

Il Ministro della giustizia che nella stessa data del 21 gennaio 2025 ha emesso un comunicato in cui afferma che “sta valutando la trasmissione formale della richiesta della CPI al Procuratore generale di Roma”, in applicazione della medesima legge.

Al di là del merito dell’ordinanza di non convalida dell’arresto, ASGI chiede al Governo:

  1. perché il Ministro della giustizia abbia omesso di trasmettere immediatamente al Procuratore generale presso la Corte d’appello di Roma la richiesta della Corte penale internazionale di arresto di Najeem Osema Almasri Habish ;
  2. perché, invece, il Ministero dell’interno si sia subito attivato per decretare ed eseguire immediatamente l’espulsione dall’Italia di Najeem Osema Almasri Habish, consentendogli di tornare ai traffici in Libia e ai gravi crimini per i quali pende procedimento davanti alla Corte penale internazionale.

In attesa di avere adeguate risposte, ASGI evidenzia l’oggettiva superficialità e gravità dell’Esecutivo nella gestione della vicenda Najeem Osema Almasri Habish, che doveva imporre maggiore cautela e attenzione per provare concretamente, non con proclami, a combattere il traffico di esseri umani e a fermare le torture che avvengono sistematicamente nelle prigioni libiche, formali o informali, come attestano innumerevoli Report internazionali e come riferiscono migliaia di testimonianze di richiedenti asilo che riescono a sfuggire a detti lager.

Desta inquietudine che al rallentamento dell’attività del Ministro della giustizia sia conseguita un’incredibile efficienza del Ministro dell’interno a imbarcare su un aereo per la Libia un soggetto accusato di crimini gravissimi.

Argomenti:Libia
Tipologia del contenuto:Comunicati stampa