Il 1° agosto 2020, il cittadino pakistano arbitrariamente trattenuto presso il CARA di Crotone è stato finalmente trasferito in un centro di accoglienza, dopo essere stato soggetto illegittimamente per 16 giorni alla misura della quarantena precauzionale senza che questo fosse sostenuta da alcuna esigenza di tutela della saluta individuale e collettiva.
ASGI e i difensori legali accolgono con favore il trasferimento ma ricordano le prassi illegittime e le violazioni dei diritti della persona in oggetto che sono state attuate dalle autorità competenti.
La persona è stata oggetto di un trattenimento de facto, eseguito al di fuori di ogni previsione normativa e in assenza delle fondamentali garanzie che dovrebbero essere poste in essere, in condizioni degradate e totalmente inadeguate, in una situazione di fortissimo isolamento, senza alcuna effettiva possibilità di reclamare il rispetto dei propri diritti. Ciò appare ancora più grave se si considera che tale misura è stata realizzata ai fini dello svolgimento di accertamenti sanitari non necessari né ragionevoli nel caso concreto trattandosi di persona da tempo regolarmente residente sul territorio. Inoltre durante tutto il periodo di permanenza presso il CARA di Crotone alla persona è stato illegittimamente impedito di incontrare i propri difensori legali, ostacolando di fatto il pieno esercizio delle garanzie di difesa e il diritto di accesso effettivo alla tutela giurisdizionale, anche in via cautelare ed urgente.
Si continua a monitorare affinché l’applicazione delle misure sanitarie nei confronti dei cittadini stranieri assicuri il rispetto delle garanzie poste a tutela dei diritti fondamentali e a porre in essere le necessarie strategie di tutela dei diritti nei confronti della persona interessata.