Presentato un ricorso alla Consulta da alcuni parlamentari italiani contro il Governo che, non chiedendo la ratifica dell’ accordo, ha impedito loro di esercitare il diritto di discuterne e di votare, come stabilito dalla Costituzione . La scheda tecnica dell’ASGI sull’azione.
La Costituzione richiede, all’art. 80, che le Camere autorizzino con legge “ la ratifica dei trattati internazionale che sono di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o importano variazioni del territorio od oneri alle finanze o modificazioni di leggi”.
Tuttavia, per il testo del “Memorandum d’intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all’immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato della Libia e la Repubblica italiana”, firmato a Roma il 2 febbraio 2017 dal Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana, On. Paolo Gentiloni, e dal Presidente del Consiglio Presidenziale del Governo di Riconciliazione Nazionale dello Stato di Libia, Fayez Mustafa Serraj, pubblicato sul sito istituzionale del Ministero degli Affari Esteri, sezione ATRIO (Archivio dei Trattati Internazionali Online), nessuna richiesta di autorizzazione alla ratifica è stata presentata dal Governo italiano al Parlamento, né è stata osservata altra forma di comunicazione/pubblicità.
In data 19 Febbraio gli avvocati dell’ASGI, Ciervo, Crescini, Verrastro e Cecchini, hanno depositato dinanzi alla Corte costituzionale ricorso per sollevare un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Precisamente è stato chiesto alla Consulta di dichiarare la lesione delle prerogative parlamentari in conseguenza della mancata presentazione al Parlamento da parte del Governo del progetto di legge di autorizzazione alla ratifica, ai sensi dell’art. 80 Cost., del Memorandum d’intesa tra lo Stato della Libia e la Repubblica italiana. Il ricorso è stato presentato dai deputati LEU Brignone, Maestri, Civati e Marcon.
I contenuti dell’azione sono stati presentati il 27 febbraio 2018 in una conferenza stampa tenutasi alla Camera dei Deputati alla presenza di alcuni degli avvocati che hanno curato il ricorso e dei deputati che lo hanno promosso.
Qui trovate una scheda tecnica sul ricorso per sollevare un conflitto di attribuzione presentato dinanzi alla Corte costituzionale .
Rassegna stampa
Migranti, l’accordo Italia-Libia finisce davanti alla Corte costituzionale – Left
Secondo i ricorrenti, il governo avrebbe impedito il legittimo esercizio del potere costituzionalmente garantito dalla Costituzione al Parlamento stesso.
«Le torture ai migranti e il nostro disinteresse colpevole» – Linkiesta
Alcuni deputati di Liberi e Uguali ricorrono alla Corte Costituzionale contro il memorandum di intesa con Tripoli. «Il governo ha stretto un accordo internazionale mai ratificato dal Parlamento». Parla Civati: «Purtroppo le violenze sui migranti sono fuori moda, non entrano in campagna elettorale»
“Il Memorandum Italia-Libia ha calpestato la Costituzione”: ricorso di Leu e Asgi – Redattore sociale
I deputati Brignone, Civati, Maestri e Marcon, assistiti dagli avvocati Antonello Ciervo, Francesco Verrastro, Giulia Crescini e Cristina Laura Cecchini, hanno sollevato davanti alla Consulta un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato.
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