Universal Periodic Review, Mauritania: Le responsabilità delle politiche di esternalizzazione europee e le nostre raccomandazioni.
In occasione della revisione periodica universale (UPR) delle Nazioni Unite, ASGI e GDP hanno sottoposto al Consiglio per i diritti umani un documento che analizza le violazioni dei diritti dei cittadini stranieri detenuti arbitrariamente in Mauritania.
Nei primi anni Duemila la Mauritania, sotto crescente pressione di Spagna e UE, ha aperto alcune strutture detentive destinate al trattenimento di cittadini di paesi terzi fermati sul territorio del paese perché sospettati di volersi imbarcare per le vicine Isole Canarie.
Nel 2003 il paese ha infatti firmato un accordo secondo il quale la Mauritania avrebbe riammesso sul suo territorio cittadini di paesi terzi che presumibilmente avevano attraversato il paese lungo la rotta per la Spagna. Un ulteriore accordo siglato nel 2006 tra i due paesi prevedeva sostegno logistico e operazioni congiunte nel pattugliamento delle coste mauritane. Nello stesso anno Frontex avviava l’operazione Hera con il doppio obiettivo di facilitare le riammissioni dalle Canarie ai paesi dell’Africa Occidentale e di eseguire pattugliamenti in mare in cooperazione con le autorità mauritane e senegalesi. Sempre nel 2006, la Spagna ha sostenuto l’apertura del centro di detenzione per migranti di Nouadhibou.
Tali accordi si instaurano in un contesto che presenta varie criticità: la Mauritania non si è dotata di una legge organica sull’asilo né di normative che disciplinino il trattenimento dei cittadini stranieri sprovvisti di documenti.
I cittadini stranieri vengono quindi arrestati e trattenuti arbitrariamente per un periodo di tempo indeterminato in assenza di mezzi di ricorso effettivi. Le condizioni di detenzione sono deplorevoli: sovraffollamento, mancanza di separazione tra uomini e donne e tra adulti e minori soli, percosse e maltrattamenti, condizioni igieniche degradate.
A fronte di tale situazione, in cui è evidente la corresponsabilità della Spagna, GDP e ASGI raccomandano di cessare immediatamente la detenzione dei cittadini stranieri, in particolare dei bambini migranti e dei richiedenti asilo; di adottare una legge organica sull’asilo; di garantire mezzi di ricorso effettivi contro la detenzione e il rimpatrio; di chiarire sotto quale giurisdizione ricade il centro di detenzione di Nouadhibou e di rendere pubbliche le informazioni sul suo operato; di perseguire i casi di tortura e maltrattamenti avvenuti nei centri di detenzione per migranti.
GDP and ASGI Joint Submission to the Universal Periodic Review
Foto di Ammar Hassan da flickr