Protezione internazionale a Bolzano, ASGI : Alle famiglie con minori va fornita adeguata accoglienza

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In base alla normativa in vigore la famiglia di Adan avrebbe avuto diritto all’accoglienza fin dal momento della manifestazione di volontà di chiedere protezione internazionale tanto più che, in ragione delle condizioni di salute di Adan e della presenza di minori, avrebbero dovuto essere considerate persone portatrici di esigenze particolari.

 

ASGI esprime forte rammarico per la morte del piccolo Adan, cittadino iracheno di etnia curda, avvenuta la notte tra il 7 e l’8 ottobre a Bolzano.

La famiglia di Adan, composta oltre che dai genitori da altri tre figli minori, era giunta nel territorio di Bolzano lo scorso primo ottobre.

Secondo quanto si è appreso, il giorno successivo all’arrivo, dopo una notte trascorsa all’aperto, la famiglia si è rivolta al servizio di consulenza profughi della Caritas e al Servizio di Assistenza Umanitaria dell’Associazione Volontarius per ottenere supporto per l’accesso alla procedura per il riconoscimento della protezione internazionale e alle misure di accoglienza.

Nella notte tra il 2 e il 3 ottobre, in assenza di riscontri da parte del Servizio di Integrazione Sociale della Provincia di Bolzano, informato della situazione familiare dal Servizio di Consulenza Profughi della Cartias, la famiglia ha dormito in un ricovero di fortuna all’interno della struttura ospedaliera.

Martedì 3 ottobre il padre e i tre fratelli di Adan si sono recati in Questura per la manifestazione di volontà di richiesta protezione internazionale.

Nonostante gli ulteriori solleciti da parte del servizio Consulenza Profughi della Caritas, le istituzioni locali hanno dato riscontro negativo alla richiesta di accesso all’accoglienza in ragione del fatto che il nucleo risultava avere già presentato richiesta di protezione internazionale in Svezia ed era giunto a Bolzano a seguito della notifica di un provvedimento negativo e del rischio di rimpatrio nel Paese d’origine.

Nei giorni successivi la famiglia è stata sostenuta unicamente dalle associazioni e dalla società civile che si è mobilitata per trovare soluzioni di fortuna ed evitare al nucleo familiare di dover dormire all’aperto.

Venerdì 6 ottobre, la famiglia ha potuto formalizzare la richiesta di protezione internazionale.
Successivamente, all’uscita della Questura, a seguito di una caduta accidentale dovuta alla presenza di un ostacolo, Adan è stato nuovamente ricoverato in ospedale dove è stata accertata la rottura di entrambi gli arti inferiori e sono stati riscontrati sintomi infettivi.
Sabato 7 ottobre Adan è stato trasferito dal reparto di rianimazione a quello di pediatria chirurgica.

Nella notte di sabato le condizioni di Adan sono peggiorate e nella notte il bambino è deceduto.

ASGI ha già avuto modo di denunciare i profili di illegittimità della cd. Circolare Critelli, in base alla quale “Sono escluse dall’accoglienza temporanea quali soggetti vulnerabili le persone che risultano essere state presenti in altri stati europei, o in altri stati esteri anche non europei nei quali era presente la possibilità di chiedervi asilo, nonchè le persone per le quali sia riscontrabile una presenza anche temporanea in altre regioni italiane”, e di intervenire, affiancando le altre associazioni attive sul territorio, per consentire l’accesso all’accoglienza di altre persone vulnerabili escluse dall’accoglienza, compresi minori stranieri non accompagnati e donne sole con figli minori.

ASGI ha rilevato come il diritto all’accoglienza sia riconosciuto oltre che da disposizioni nazionali da norme dell’Unione Europea con la conseguenza che l’introduzione in materia di protezione internazionale di previsioni contrastanti con tale disposizioni, tanto più se contenute in una circolare, debba ritenersi illegittima e automaticamente inapplicabile.

In particolare, ASGI ricorda come, ai sensi dell’art. 1 c. 2 e c. 3 D. Lgs. 142/2015 le misure di accoglienza debbano applicarsi fin dal momento della manifestazione di volontà di chiedere protezione internazionale e l’accesso all’accoglienza debba essere garantito anche ai richiedenti protezione internazionale soggetti al procedimento previsto dal regolamento Dublino.

In base alla normativa richiamata, la famiglia di Adan avrebbe dunque avuto diritto all’accoglienza fin dal momento della manifestazione di volontà di chiedere protezione internazionale tanto più che, in ragione delle condizioni di salute di Adan e della presenza di minori, avrebbero dovuto essere considerate persone portatrici di esigenze particolari ai sensi dell’art. 17 del medesimo D. Lgs. 142/2015.

Tanto la Corte di Giustizia dell’Unione Europea quanto la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo hanno già avuto modo di pronunciarsi sull’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, richiamando gli obblighi degli Stati derivanti dal diritto dell’Unione Europea ed evidenziando come i richiedenti protezione internazionale debbano essere considerati come soggetti facenti parte di un gruppo particolarmente vulnerabile e svantaggiato titolari di un bisogno di protezione specifico.

ASGI chiede pertanto che la Provincia di Bolzano, che accoglie meno dell’1% del totale dei migranti accolti a livello nazionale, proceda al ritiro immediato della Circolare Critelli e provveda a fornire adeguata accoglienza alla famiglia di Adan, garantendo nel contempo l’accertamento dei fatti e di eventuali responsabilità connesse al decesso.

 


La Stampa

«Il servizio Consulenza Profughi – viene riferito – ha segnalato il caso alle istituzioni ed è pervenuta risposta che la famiglia, per la Circolare Critelli, non poteva essere accolta (circolare provinciale che vieta l’accoglienza per chi non è inviato dal ministero, ndr)». Ricoverato intanto in ospedale per dolori e difficoltà respiratorie, il bimbo è stato poi dimesso, ma vi è tornato dopo una caduta dalla sedia a rotelle ed è morto.

Il Giornale Alto Adige

Tutte le istituzioni sapevano della vicenda ma la risposta è stata sempre la stessa: la famiglia non rientra nei criteri ammessi dalla circolare Critelli.

UNHCR

Nonostante la vulnerabilità del nucleo familiare non è stato assicurato un tempestivo accesso a misure di accoglienza che garantissero standard adeguati di assistenza, pur previsti dall’ordinamento italiano. (…) UNHCR fa appello alla Provincia di Bolzano e al Commissariato di Governo affinché vengano definitivamente chiarite le responsabilità nella gestione dell’accoglienza a livello locale, nel pieno rispetto dei diritti dei richiedenti asilo e rifugiati, secondo le previsioni dell’ordinamento interno, che prevede l’adozione di soluzioni specifiche ed adeguate alle vulnerabilità individuali. In questo senso, si rende comunque necessaria e doverosa l’abrogazione della circolare Critelli.


Per approfondire

Bolzano – La morte di Adan, minore iracheno lasciato in strada assieme alla sua famiglia dalla circolare Critelli
Cronaca di una morte annunciata, ovvero come la mancata accoglienza ha ucciso ancora
SOS Bozen e Antenne Migranti raccontano la tragica vicenda di Adan, il minore iracheno affetto da distrofia muscolare deceduto ieri in ospedale. Le associazioni attaccano duramente Comune e Provincia di Bolzano che per effetto della circolare Critelli hanno negato una dignitosa assistenza ed accoglienza a lui e alla sua famiglia.

Lungo la rotta del Brennero – Rapporto sul monitoraggio della situazione dei migranti a Bolzano e al Brennero
Il Rapporto è stato realizzato da Antenne Migranti, ASGI, Fondazione Alexander Langer, grazie al contributo di Open Society Foundation .

 

Foto : Pixabay

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