Accesso civico negato ai documenti di Frontex

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Petizione a favore degli attivisti contro il pagamento delle spese legali, possibile deterrente per future azioni della società civile

A seguito della presentazione di un ricorso al Tribunale dell’Unione europea per ottenere l’accesso alle informazioni sulle imbarcazioni dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (FRONTEX) operanti nel Mediterraneo centrale, i giudici europei hanno rigettato la richiesta degli attivisti, condannandoli al pagamento di ingenti spese legali. Questa decisione rischia di trasformarsi in un precedente giurisprudenziale che potrebbe avere implicazioni sulle future scelte della società civile di proteggere e difendere i diritti fondamentali nell’UE – tra questo il diritto alla trasparenza.

Il rischio di elevate spese legali, infatti, potrebbe fungere da deterrente per i difensori dei diritti umani e per gli attori della società civile che intendessero in futuro esercitare il diritto alla libertà di accesso ai documenti delle pubbliche amministrazioni, alla libertà di espressione e alla libertà di riunione e associazione.
Il 5 marzo 2020 è stata inviata una comunicazione da parte degli attivisti coinvolti a Frontex, con la richiesta di astenersi dal perseguire qualsiasi azione per chiedere il pagamento delle spese legali per una causa presentata al solo fine di proteggere un diritto fondamentale stabilito dalle norme europee.

La comunicazione è stata sottoscritta da molte associazioni della società civile, tra le quali ASGI, ed è possibile sottoscriverla online .


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