Bonus Bebè, il Tribunale di Bergamo all’INPS: modifichi il sito e la procedura online per chi non ha la carta di soggiorno

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Prosegue il “piano di rimozione” del Tribunale di Bergamo sulla ormai consolidata questione della concessione dell’assegno di natalità anche ai titolari di un permesso unico lavoro

Con ordinanza del 2 marzo 2018 il giudice di Bergamo ha vincolato l’INPS ad un comportamento conforme alla legge imponendo di dare corretta informazione al pubblico. Constatata la reiterata condotta discriminatoria attuata dall’INPS che continua a negare l’accesso all’assegno di natalità ai titolari di permesso unico lavoro, il Tribunale ha ordinato all’Istituto di “dare adeguata pubblicità alla corretta individuazione dei soggetti legittimati alla richiesta della prestazione in oggetto, mediante la pubblicazione di una nota informativa sulla home page del sito internet istituzionale”.

Non è la prima volta che il Tribunale di Bergamo ordina alla corretta informazione dei requisiti necessari per l’accesso ad una prestazione sociale. Infatti, con riferimento però all’assegno di maternità di base, lo stesso Tribunale di Bergamo, con ordinanza del 10 ottobre 2017, aveva ordinato ai Comuni di Brembate, di Brignano Gera d’Adda e di Martinengo di adeguare le comunicazioni rivolte ai residenti relative ai requisiti necessari per ottenere la concessione del beneficio.

Prosegue dunque il “piano di rimozione” del Tribunale di Bergamo che con quest’ultima pronuncia si spinge oltre ordinando anche di “adeguare i moduli on line per la domanda amministrativa, consentendo ai legittimati di indicare ogni rilevante titolo di soggiorno”.

L’ordinanza

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