L’Associazione radicale Certi diritti festeggia le prime 30 carte di soggiorno rilasciate in tutta Italia al coniuge dello stesso sesso di cittadini/e italiani/e

Argomenti:LGBTQ+
Tipologia del contenuto:Notizie

Comunicato stampa

Roma, 8 aprile 2014

Dopo la sentenza di Reggio Emilia, che ha concesso la carta di soggiorno per familiare di cittadino europeo al coniuge dello stesso sesso di un italiano, l’Associazione radicale Certi diritti ha continuato a seguire coppie in situazioni analoghe in modo che il diritto alla vita familiare, ribadito dalla sentenza di Reggio Emilia, fosse applicato in tutta l’Italia e divenisse un diritto per tutte.

In questi giorni è stato rilasciato il trentesimo titolo di soggiorno a Vicenza ad una coppia dello stesso sesso coniugata in Brasile. Questo è reso possibile dall’applicazione della Circolare dello stesso Ministero dell’Interno del 26 ottobre 2012 (diffusa dopo la sentenza di Reggio Emilia) e facendo riferimento alle norme europee sulla libera circolazione dei cittadini comunitari e dei loro familiari (Dec. Leg. n.30/2007)

Le Questure che hanno risposto positivamente alle istanze presentate da coppie sposate o con unioni civili celebrate all’estero che l’Associazione ha seguito sono: Milano, Roma, Rimini, Lucca, Treviso, Varese, Treviso, Cagliari, Firenze, Venezia, Genova, Bolzano, Brindisi,  Palermo e Verona. Presso quest’ultima è pendente un ricorso per un diniego dato al compagno di un cittadino italiano che ha sottoscritto l’unione civile in Germania mentre, ad es. Milano ci ha concesso il rilascio per una coppia che aveva sottoscritto il PACS francese.

La campagna di “Affermazione civile” che l’Associazione radicale Certi diritti ha promosso, e sta seguendo grazie alla disponibilità di alcuni avvocati, riguarda anche altre cause pilota in tutta Italia, per riuscire a conquistare diritti quali quello agli assegni familiari o alla trasmissione della cittadinanza italiana fra coniugi dello stesso sesso. Queste cause sono ancora in corso e la via giudiziaria, nell’assenza di leggi adeguate, rappresenta ancora l’unica possibilità per ottenere l’uguaglianza delle coppie dello stesso sesso con quelle matrimoniali formate da persone di genere diverso.

Certi diritti con l’Associazione Renzo e Lucio ha inoltre promosso la nascita del gruppo “Affermazione civile” formato da persone che hanno dovuto emigrare all’estero per potersi sposare. Questo gruppo, aperto a tutte le associazioni e a tutte le coppie, ha lanciato la campagna “Cittadini/e come tutti/e, matrimonio per tutti/e” e chiede l’approvazione del matrimonio civile egualitario e la riforma complessiva del diritto di famiglia che risponda laicamente alle esigenze delle nuove famiglie e dei loro figli che in Italia già esistono e sono numerose, ma che lo Stato continua ad ignorare.

Gabriella Friso, responsabile della Campagna di “Affermazione civile” invita “le copie dello stesso sesso che soffrono nella loro vita familiare di discriminazioni dovute all’orientamento o identità sessuali, a rendersi disponibili in modo da poter moltiplicare le cause pilota e riuscire ad ottenere i diritti che ad ogni cittadino/a dovrebbero spettare”.

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