Un seminario di studi sul tema dei metodi di accertamento della minore età nell’ambito del progetto Nomis si è tenuto il 25 marzo 2015 a Torino .Disponibili alcuni materiali utili .
L’iniziativa si è tenuta presso l’Aula 6 del palazzo di Giustizia di Torino (Corso Vittorio Emanuele II, n. 130) a partire dalle ore 14.30. Parteciperanno tra gli altri, gli avv.ti Lorenzo Trucco, Guido Savio, Ornella Fiore (ASGI).
Tra gli intervenuti si ricorda il prof. Lodovico Benso, professore associato di pediatria dell’Università di Torino, direttore della Struttura Complessa di Auxologia dell’Ospedale Infantile Regina Margherita, rappresentante italiano presso l’International Association for Human Auxology e associato all’International Society for the Study of Human Biology.
Presentazione
L’ordinamento giuridico prevede plurime forme di tutela dei minori, anche stranieri, la cui applicazione presuppone innanzitutto la corretta identificazione delle persone come infradiciottenni, tenendo conto che, in caso di dubbio, la minore età è sempre presunta.
L’accertamento dell’età anagrafica è particolarmente rilevante nei confronti dei minori stranieri, spesso non accompagnati, privi di documenti di identificazione o di riconoscimento, considerato che, come stimano i recenti dati del Viminale, sono oltre 14.000 i minori giunti sulle coste italiane solo nel 2014, dei quali circa 4.000 hanno fatto perdere le proprie tracce allontanandosi dai Centri di accoglienza, con l’elevato rischio di essere preda di varie forme di sfruttamento.
In questo contesto è ovviamente centrale lo strumento utilizzato, tenendo conto di vari fattori: non esiste un unico metodo che dia risposte univoche, con conseguente scontro tra le esigenze della scienza giuridica, che necessita di certezze, e quelle delle scienze biologiche, che offrono risposte in termini probabilistici. Inoltre, i metodi più utilizzati fanno riferimento a tabelle auxologiche datate, settate su adolescenti occidentali che non tengono conto della variabilità dello sviluppo derivante da molteplici fattori ambientali, nutrizionali, etnici, oltre che, naturalmente, dalla variabilità biologica individuale, posto che, com’è noto, ciascuno matura con il proprio ritmo anche in un medesimo contesto di riferimento. Peraltro, le tabelle auxologiche non sono state predisposte per stimare l’età cronologica di minori stranieri privi di documenti, ma per esigenze di cura e studio dello sviluppo degli adolescenti.
Insomma, il rischio è che falsi minori usufruiscano fraudolentemente delle tutele che l’ordinamento prevede per gli infradiciottenni e, per converso, che minorenni vengano erroneamente identificati come maggiorenni, venendo così esclusi da diritti fondamentali.
La normativa di settore non offre per ora particolare ausilio, posto che non v’è una disposizione di legge che individui espressamente un metodo, singolo o integrato con altri, ritenuto corretto, né si indicano i presidi di elezione in cui operare l’accertamento dell’età, né, tantomeno, la legge obbliga ad indicare il margine di errore, sistemico o biologico, di ogni singolo referto.
Il rischio di fornire false certezze alle autorità giudiziarie o amministrative che chiedono l’accertamento è evidente.
Nemmeno la giurisprudenza di legittimità ha affrontato l’argomento approfonditamente, mentre solo quella di merito si è talvolta interrogata sul tema, utilizzando plurime fonti provenienti dalla Pubblica Amministrazione: in particolare una circolare del Ministero dell’Interno del 9.7.2007 e un parere del Consiglio Superiore di Sanità del 2009.
Il vuoto normativo comporta che le prassi diventino legge, ivi inclusi alcuni protocolli locali stipulati tra Autorità giudiziaria, ASL ed Enti locali, assai differenti tra loro, come avvenuto, ad esempio, a Torino e a Napoli, con evidente rischio di trattamenti diversificati sul territorio nazionale.
Sono queste le ragioni che hanno indotto ad organizzare un seminario di studi sul tema dei metodi di accertamento della minore età, che coniughi diverse competenze ed esperienze nel tentativo di giungere ad un approccio condiviso.
Il Progetto NOMiS (Nuove Opportunità per Minori Stranieri) è un progetto avviato e sostenuto dalle Politiche Sociali della Compagnia di San Paolo nell’inverno del 2006, per sperimentare nuove modalità d’intervento e di presa in carico dei minori stranieri con problemi giudiziari.
Materiali del Convegno
Accertamento delletà dei minori non accompagnati, parere del Consiglio Superiore di Sanità, 2009
“Identificazione di migramti minorenni ” circolare del Ministero dell’Interno del 9 settembre 2007
Linee guida sull’ accertamento dell’età per i minori non accompagnati e separati in Italia, UNHCR, 2014
Proposta di protocollo sull’accertamento dell’età_Tavolo interistituzionale NOMIS, 2014
Tribunale di Torino, terza sezione penale, sentenza del 27 gennaio 2014
Modello utilizzabile dagli avvocati per richiedere una perizia ai fini dell’accertamento dell’età