Il progetto Terragiusta – presentazione

Il progetto “TerraGiusta” ha l’obiettivo di migliorare la conoscenza, l’accesso e la fruizione dei diritti fondamentali dei lavoratori migranti impiegati nel settore agricolo in alcune zone del Mezzogiorno in cui si realizzano simultaneamente violazioni di molteplici diritti, quali il diritto al lavoro e a una paga dignitosa, il diritto all’accesso ad un’abitazione e il diritto alla salute.

Il contesto

Si tratta nella maggior parte dei casi di zone molto isolate dai centri urbani e caratterizzate da forti fenomeni di marginalizzazione.
Tali fattori compromettono l’accesso ai servizi socio-sanitari e legali rendendo inoltre più precarie le condizioni psico-fisiche dei migranti. Secondo i forniti da Caritas – Migrantes, nel 2010 i migranti regolari hanno svolto il 23.6% delle giornate lavorative totali in agricoltura in Italia. A prescindere dalla loro condizione giuridica (regolari o irregolari, richiedenti asilo o rifugiati), il lavoro in nero rappresenta la modalità più ricorrente di impiego. Secondo i dati Istat, il lavoro sommerso riguarda il 43% del totale dei dipendenti del settore agricolo, pari a circa 400.000 persone in tutta Italia, di cui circa 100.000, per lo più stranieri, sono sottoposte a forme di sfruttamento e costrette a vivere in insediamenti malsani e fatiscenti.

 

 

Cosa faremo
Il Progetto prevede l’elaborazione degli strumenti di rilevazione (questionario, traccia interviste), alla mappatura dei servizi socio-sanitari dei singoli territori di riferimento e all’analisi del nuovo strumento normativo rappresentato dal Decreto legislativo n.109 del 16 luglio 2012 (la cosiddetta “Legge Rosarno”) che ha introdotto alcune aggravanti al crimine dell’impiego di lavoratori migranti irregolari, tra cui il caso di “condizioni lavorative di particolare sfruttamento”, e la sanzione accessoria del pagamento del costo di rimpatrio, oltre alla previsione del rilascio di un permesso di soggiorno per motivi umanitari ai lavoratori migranti vittime di “particolare sfruttamento lavorativo” che denuncino il datore di lavoro e cooperino al procedimento penale.

 

Aree di intervento
Parallelamente, il progetto prevede un monitoraggio sistematico finalizzato ad individuare i contesti specifici di intervento all’interno delle due macro-aree (Puglia e Campania; Calabria e Sicilia), in base ai seguenti criteri: gravità delle condizioni di sfruttamento sul lavoro, con particolare attenzione alle conseguenze in termini di tutela della salute; criticità delle condizioni alloggiative; carenza di organizzazioni ed enti di tutela territoriali.
Le zone di intervento saranno definite, altresì, tenendo conto degli spostamenti che i lavoratori del settore effettuano su base stagionale, così da consentire un loro monitoraggio.

 

Unità mobile di assistenza medica e legale
Nella seconda fase, un team di MEDU composto da un coordinatore, un medico e un mediatore (quest’ultimo scelto in base alle nazionalità prevalenti nei singoli contesti), si avvarrà di un’unità mobile attrezzata ad ambulatorio per svolgere quotidianamente attività di assistenza medico-umanitaria, operando in stretto collegamento con gli operatori dell’ ASGI e del Laboratorio di Teoria e Pratica dei Diritti dell’Università di Roma Tre per il supporto legale e il monitoraggio delle prassi di accesso ai diritti.

 

Formazione agli operatori
E’ inoltre previsto che gli avvocati e i consulenti legali di ASGI e LTPD svolgano attività di formazione rivolte agli operatori socio-legali e alle associazioni locali sulla nuova normativa (“Legge Rosarno”) in tema di sfruttamento lavorativo e garantiscano in modo continuativo consulenza e tutela legale.

 

Disseminazione dei risultati
L’opinione pubblica e le istituzioni verranno informate in modo puntuale e costante di eventuali criticità e violazioni riscontrate nelle zone di intervento durante lo svolgimento delle attività.
Al termine delle attività sul terreno, è prevista la pubblicazione e la presentazione all’opinione pubblica e alle istituzioni un rapporto finale che descriva i singoli contesti, le condizioni abitative, giuridiche, di salute e di lavoro dei migranti e l’impatto della nuova normativa (la cosiddetta “Legge Rosarno”), oltre a formulare delle proposte concrete per far fronte alle criticità eventualmente riscontrate.

 

Risultati attesi
L’insieme delle azioni previste dal progetto mira a contribuire al raggiungimento dei seguenti risultati: i lavoratori migranti con problemi di salute sono adeguatamente assistiti e informati sulle modalità di accesso ai servizi sanitari territoriali; gli operatori e i migranti vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo sono adeguatamente informati sulle possibilità di tutela offerte dalla vigente normativa; l’opinione pubblica, le istituzioni competenti e i policy maker rilevanti sono informati sulle condizioni sociali, sanitarie e lavorative dei lavoratori migranti beneficiari dell’intervento.