Pediatra di libera scelta per tutti i minori stranieri, anche senza permesso di soggiorno in Veneto e Lombardia

Le due Regioni recepiscono finalmente quanto previsto dai LEA, Livelli Essenziali di Assistenza, stabiliti nel 2017 ma mancano all’appello ancora diverse amministrazioni regionali.

I minori stranieri che vivono in Veneto e Lombardia hanno diritto alla tessera sanitaria e al pediatra di libera scelta “senza distinzioni di sorta”, vale a dire in condizioni di assoluta parità con i minori italiani.

Grazie alle delibere regionali emanate rispettivamente nel Veneto a gennaio 2023 e in Lombardia a dicembre 2022, queste due regioni si aggiungono a Lazio, Campania, Marche, Emilia Romagna e Sardegna che hanno recepito quanto stabilito dal Decreto del presidente del consiglio dei ministri 12 gennaio 2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza” che all’art. 63 recita:

I minori stranieri presenti sul territorio nazionale, non in regola con le norme relative all’ingresso ed al soggiorno sono iscritti al Servizio sanitario nazionale ed usufruiscono dell’assistenza sanitaria in condizioni di parità con i cittadini italiani.

Nella pratica, con l’iscrizione al SSN italiano a titolo obbligatorio, tutti i minori,  siano essi figli di genitori privi di titolo di soggiorno o minori non accompagnati o regolari ma in attesa di rilascio o rinnovo del permesso, hanno diritto al pediatra di libera scelta o al medico di medicina generale, quali soggetti destinatari delle più ampie misure di tutela in relazione alla loro naturale vulnerabilità. 

Si dà di fatto applicazione al principio di tutela della salute previsto dalla Convenzione per i diritti del fanciullo del 1989 oltre che ai principi costituzionali sulla tutela della salute e sul diritto alla parità di trattamento.

Le regioni italiane e la diseguaglianza nella tutela della salute dei minori

Dal 2017 tuttavia le Regioni italiane, che dovevano dare indicazioni alle proprie ASL sul loro territorio alla luce dei nuovi LEA, non li hanno recepiti, privando del diritto al pediatra molti minorenni stranieri quando privi di permesso di soggiorno o in attesa dello stesso, creando così una situazione di disuguaglianza a causa delle diverse normative regionali. La SIMM, società italiana medicina delle migrazioni, ha fotografato questa autonomia italiana che vede una tutela della salute diversa da regione a regione.

Lo scorso agosto 2022 è dunque intervenuta l’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione n. 25, volta a dare indicazioni in merito al rilascio del codice fiscale attivato direttamente dalla ASL, permettendo in tal modo la semplificazione dell’iter procedurale e l’allineamento dei dati tra il SSN e l’Anagrafe tributaria, nonché uniformità nell’applicazione della norma. Il Ministero della salute aveva successivamente pubblicato una propria circolare a tutte le regioni italiane affinché si attivassero per dare indicazioni alle Aziende Sanitarie locali .

Conclusioni

Come spiegato in questo articolo dello scorso agosto, il viaggio verso la realizzazione di una tutela sanitaria uniforme e senza distinzioni dei minori stranieri presenti in Italia, frutto di anni di lavoro di advocacy, non è ancora finito.


Eppure i Livelli essenziali di assistenza (LEA), le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (tasse) sono state determinate già nel 2017 e devono essere garantite su tutto il territorio nazionale dalle Regioni che hanno il compito di programmare e gestire in piena autonomia la sanità nell’ambito territoriale di loro competenza, avvalendosi delle aziende sanitarie locali (Asl) e delle aziende ospedaliere.

ASGI inoltrerà formale istanza di adempimento dell’obbligo nei confronti di tutte le regioni rimaste sinora inerti, confidando che non sia necessario promuovere ricorsi per discriminazione collettiva.