Riconosciuto il visto per motivi umanitari: le prospettive aperte dall’ordinanza del Tribunale civile di Roma

In un’importante ordinanza emessa dal Tribunale civile di Roma, sono stati riconosciuti  dei principi che gettano le basi per una tutela più ampia, tra cui la validità della procura alle liti online.

Il caso in esame riguarda un cittadino afghano fuggito in Tagikistan per sfuggire alla persecuzione dei talebani e costretto a lasciare la sua famiglia in Afghanistan. Dopo l’iniziale rigetto della domanda di visto per motivi umanitari, con l’ordinanza dell’8 giugno 2023 il Tribunale di Roma ha accolto il ricorso presentato per il nucleo affermando alcuni principi di grande interesse.

1. Riconoscimento della validità della procura alle liti online

Particolarmente significativo è il riconoscimento da parte del Tribunale della validità di una procura alle liti rilasciata online dalla moglie del ricorrente, rimasta in Afghanistan. Questa decisione pone attenzione sulle circostanze straordinarie in cui il ricorrente si trovava, che gli rendevano impossibile ottenere una procura nelle forme ordinarie. Tale importante precedente apre la strada a future applicazioni della procura online anche per diritti fondamentali dell’ordinamento nazionale ed internazionale.

2. Rafforzamento dei legami tra lo Stato e il cittadino

Visti gli stretti legami del cittadino afghano con i Paesi NATO e in particolar modo con l’Italia, dove aveva completato l’intero percorso universitario, dopo la presa del potere da parte dei talebani, il cittadino afghano era stato chiamato dalle autorità italiane per essere evacuato insieme alla sua famiglia. Tuttavia, poiché non si trovava nei pressi di Kabul, non era riuscito a raggiungere l’aeroporto in tempo per l’evacuazione.

Il Tribunale ha sottolineato l’esistenza di una preesistente relazione qualificata tra l’individuo e lo Stato italiano, considerando sia la durata della permanenza in Italia, sia la presa in carico del ricorrente da parte delle autorità italiane per l’evacuazione.

3. Affermazione dell’irrilevanza della richiesta di evacuazione nell’istanza di visto umanitario

Il Tribunale ha affermato che il fatto che il cittadino afghano fosse inserito nelle liste per l’evacuazione non può incidere negativamente in giudizio. In altre parole la richiesta di evacuazione non pregiudica la possibilità di ottenere un visto per motivi umanitari e in ogni caso si tratta di due strumenti assolutamente non collegati. Ha inoltre respinto l’obiezione secondo cui l’agire in giudizio rappresenterebbe un modo per “scavalcare la fila” e ottenere un trattamento preferenziale rispetto ad altre persone che attendevano l’evacuazione. Il Tribunale ha ribaltato la prospettiva, sostenendo che l’amministrazione statale dovrebbe invece garantire che i canali previsti per aiutare persone in situazioni simili siano effettivamente implementati. 

L’Avvocata difensore, Loredana Leo, ha sottolineato l’eccezionale rilevanza di questa ordinanza, auspicando che essa possa fungere da solido precedente giuridico, aprendo nuove prospettive di tutela.

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