L’ “accoglienza” di Crotone al centro del Mediterraneo: report sulla visita e il monitoraggio di ASGI

Tipologia del contenuto:Notizie//Pubblicazioni//Rapporti

Report dettagliato sulla situazione del centro di Crotone situato in località Sant’Anna, nel Comune di Isola Capo Rizzuto (KR) a seguito di un’indagine condotta da ASGI, iniziata con una visita autorizzata dalla Prefettura il 16 gennaio 2023 e seguita da un monitoraggio costante nei mesi successivi.

Minorenni detenuti

Di eccezionale gravità è la presenza di minori stranieri non accompagnati (MSNA) trattenuti all’interno del centro. La natura giuridica dell’ex CARA non prevede la possibilità di fornire accoglienza a MSNA, il che ha conseguenze estremamente problematiche. In primo luogo, porta a un trattenimento sostanziale e informale dei minori, e totalmente illegittimo. In secondo luogo, si traduce nella mancata attivazione dei servizi previsti per l’accoglienza dei minori non accompagnati.

Una struttura senza configurazione giuridica

La struttura di Isola Capo Rizzuto presenta un notevole problema relativo alla sua configurazione giuridica, che cambia frequentemente in modo informale e illegittimo a causa di una gestione di stampo emergenziale e funzionale alle esigenze politiche contingenti. Benché formalmente designata come Centro di Accoglienza (C.D.A.), la struttura svolge contemporaneamente una funzione di hotspot, nonostante la Prefettura sottolinei che non possa essere giuridicamente classificata come tale. Il report ha evidenziato diverse criticità, tra cui la privazione della libertà personale, la mancanza di informativa giuridica e la profilazione etnica nell’esecuzione dei numerosissimi provvedimenti di allontanamento. Queste problematiche non sono frutto di una situazione emergenziale, ma rivelano un sistema diffuso e cronicizzato, il cui superamento richiede una revisione completa del sistema italiano di asilo e accoglienza.

Procedure di redistribuzione1

Inoltre, il centro di Isola Capo Rizzuto è diventato un luogo centrale per l’attuazione delle “procedure di redistribuzione”, che rappresentano un meccanismo di selezione delle persone straniere in deroga alle tutele previste dall’ordinamento europeo. Queste procedure prevedono la selezione discrezionale da parte degli altri Stati membri circa i richiedenti asilo soccorsi in mare da trasferire dall’Italia ad un altro paese dell’Unione europea. Monitorate in precedenza, le stesse sono state caratterizzate da gravi criticità, tra cui la mancanza di informativa giuridica adeguata, l’assenza di garanzie di contestazione e l’attuazione di prassi illegali di privazione della libertà personale.

La situazione in cui versa il centro è emblema del fallimento dell’attuale sistema di accoglienza, orientato al contenimento delle persone straniere. Come traspare dal rapporto, l’approccio hotspot, associato a una politica emergenziale di gestione dei flussi migratori, ha portato a una deregolamentazione invasiva delle procedure di frontiera e al vuoto dei diritti dei cittadini stranieri. Per questo motivo è necessario tenere sotto stretta osservazione la struttura di Isola Capo Rizzuto, insieme ad altri luoghi di frontiera in Italia.

Nota:

  1. Le procedure di redistribuzione sono tornate ad essere al centro del dibattito a seguito della Dichiarazione  politica del 10.06.2022 del Consiglio Giustizia e Affari Interni UE cui è seguita la Dichiarazione della  Commissione europea del 22.06.2022 con la quale la medesima “accoglie con favore il fatto che gli Stati  membri abbiano deciso di iniziare ad implementare un meccanismo di solidarietà volontaria offrendo  trasferimenti, contributi finanziari e altre misure di sostegno agli Stati membri in difficoltà”.
Tipologia del contenuto:Notizie//Pubblicazioni//Rapporti

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.