Il progetto Sciabaca
Il progetto Sciabaca si propone di contrastare le politiche governative e normative registrate nel corso degli ultimi anni a livello nazionale, europeo ed internazionale che limitano illegittimamente la libertà di movimento e il diritto di asilo. Con questa iniziativa si mira a fornire strumenti altamente specializzati utili alla proposizione di contenzioso strategico di fronte alle Corti domestiche europee ed internazionali. Per la promozione di queste azioni di contenzioso strategico, per lo sviluppo delle conoscenze scientifiche e di nuove azioni di advocacy, il progetto Sciabaca si prefigge di creare e rafforzare delle piattaforme comunicative ed operative tra soggetti internazionali qualificati che operano in questo settore.
Per informazioni sciabaca@asgi.it
15 e 16 marzo 2019, Tunisi
“Violazione dei diritti umani a seguito della chiusura della rotta libica: i rimedi giurisdizionali e le responsabilità giuridiche dell’Italia e della Libia”
Pubblicati gli atti del convegno internazionale “Violazione dei diritti umani a seguito della chiusura della rotta libica: i rimedi giurisdizionali e le responsabilità giuridiche dell’Italia e della Libia” che si è tenuto a Tunisi il 15 e 16 marzo 2019 .
Al convegno hanno partecipato attivisti e studiosi tunisini, libici, Italiani ed europei, accomunati dalla determinazione nel voler contrastare le politiche di “esternalizzazione” e dei loro effetti, primo tra i quali l’aver privato migliaia di migranti intrappolati in Libia, Tunisia e altri paesi africani del loro diritto di chiedere asilo in Europa, del diritto di circolare e lasciare il proprio paese, del diritto a non essere esposti a violazioni dei diritti umani fondamentali.
Pubblicati gli atti del convegno internazionale “Violazione dei diritti umani a seguito della chiusura della rotta libica: i rimedi giurisdizionali e le responsabilità giuridiche dell’Italia e della Libia” che si è tenuto a Tunisi il 15 e 16 marzo 2019 .
Al convegno hanno partecipato attivisti e studiosi tunisini, libici, Italiani ed europei, accomunati dalla determinazione nel voler contrastare le politiche di “esternalizzazione” e dei loro effetti, primo tra i quali l’aver privato migliaia di migranti intrappolati in Libia, Tunisia e altri paesi africani del loro diritto di chiedere asilo in Europa, del diritto di circolare e lasciare il proprio paese, del diritto a non essere esposti a violazioni dei diritti umani fondamentali.
Il programma e la presentazione del convegno
11 giugno 2019, Roma
“La chiusura della rotta libica e la detenzione dei cittadini stranieri: analisi e profili di responsabilità con l’intervento dei legali libici”
L’11 giugno 2019 si è tenuto a Roma, presso la sala Unità d’Italia della Corte di Appello, un convegno internazionale con la presenza e partecipazione di avvocati e giuristi libici. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con ARCI, Associazione Spazi Circolari e CIHRS (Cairo Institute for Human Rights Studies). Durante il convegno sono stati approfonditi ed analizzati i profili giuridici di responsabilità degli Stati membri dell’UE in merito alla chiusura della rotta libica e alla detenzione dei cittadini stranieri.
Azioni del progetto
Il 23 luglio 2019 il Cairo Institute for Human Rights Studies, ASGI e ARCI hanno presentato una richiesta congiunta alla Commissione africana sui diritti dell’uomo e dei popoli affinché svolga un’indagine sulle gravi violazioni dei diritti umani che rifugiati e migranti subiscono nei centri di detenzione libici.
Le tre ONG hanno anche chiesto alla Commissione, come misura provvisoria in attesa di un’indagine approfondita, di ordinare al governo di unità nazionale libico di cessare immediatamente qualsiasi abuso contro rifugiati e migranti detenuti nei centri di detenzione sparsi in varie città della Libia, tra cui Tajoura, Zawiya e Zintan.
L’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione ( ASGI ), nell’ambito dei progetti Sciabaca – oltre il confine ed In Limine e la Coalizione Italiana delle Libertà e i Diritti Civili ( CILD) per mezzo del collegio difensivo composto dagli avv. ti Lucia Gennari, Salvatore Fachile, Giulia Crescini e Gennaro Santoro avevano avanzato richiesta di accesso alle informazioni relative ai soccorsi intervenuti nel Mar Mediterraneo in due determinati lassi di tempo.
Con la sentenza 10202/2019 del 1° agosto 2019 il TAR Lazio ha ordinato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di trasmettere la documentazione.