Rafforzamento delle capacità operative delle autorità tunisine nel controllo delle frontiere marittime: 8 mln dal Fondo di Premialità per il Rimpatrio

Risposte agli accessi civici presentati da alcuni soci ASGI al MAECI per conoscere il contenuto del finanziamento 

Il 9 dicembre 2020 il Ministero degli affari esteri italiano ha sottoscritto un’intesa tecnica con l’Ufficio delle Nazioni Unite per i Servizi ed i Progetti (UNOPS) per la realizzazione del progetto “Support to Tunisia’s border control and management of migration flows”, volto a sostenere il Paese nordafricano nelle attività di controllo delle frontiere e di contrasto al traffico di migranti. Per la realizzazione del progetto sono stati stanziati 8 mln di euro provenienti dal Fondo di Premialità per le politiche di rimpatrio. 

Il finanziamento proviene dal Fondo di Premialità per le politiche di rimpatrio, la cui finalità è quella di finanziare attività con paesi terzi che hanno dimostrato una particolare collaborazione nelle riammissioni. 

Il Fondo – istituito nello stato di previsione del MAECI con DL 53/2019 (art 12) – è destinato a finanziare interventi di cooperazione con finalità premiali per la particolare collaborazione nel settore della riammissione (art 12, co 1). La dotazione iniziale del fondo per il 2019 è di 2 mln di euro, ma come si legge al co 2 dell’art 12  la dotazione può essere incrementata mediante l’utilizzo di parte delle risorse del Ministero dell’Interno risparmiate dalle risorse di cui all’art 1, co 767, L di bilancio 145/2018 – cioè il capitolo accoglienza. 

Alcuni soci ASGI hanno presentato delle richieste FOIA al MAECI, per avere accesso ai documenti amministrativi del progetto “Support to Tunisia’s border control and management of migration flows”. Il Ministero ha risposto permettendo l’accesso ai seguenti documenti: 

Il contenuto dei documenti 

Il Decreto di Liquidazione 4100/78 relativo allo stanziamento degli 8 mln all’UNOPS sottolinea l’impegno della Tunisia nelle riammissioni. La nazionalità tunisina è al momento la prima per numero di rimpatri e di presenze nei CPR. Dall’agosto 2020 infatti i rimpatri dei cittadini tunisini sono in alcuni casi quintuplicati, come risulta consultando i dati sui numeri di rimpatri effettuati da agosto 2020 a gennaio 2021. 

Dalla lettura dell’Intesa tecnica e della Concept note del progetto, è possibile ricostruire le attività previste dal finanziamento. L’obiettivo del programma è infatti quello di fornire un servizio di manutenzione per sei motovedette veloci per un periodo di due anni, a sostegno della Guardia Nazionale Marittima Tunisina. Il servizio coprirà la manutenzione ordinaria, la manutenzione straordinaria e i pezzi di ricambio delle sei navi. 

La durata totale del progetto è di 33 mesi – da dicembre 2020 a dicembre 2023. Questa durata comprende una fase iniziale di 3 mesi per la definizione dei bisogni, 4 mesi per i processi di approvvigionamento, un contratto di 24 mesi per la manutenzione delle imbarcazioni e 2 mesi per la chiusura delle attività. 

La prima fase del programma, la “Definizione dei bisogni”, è indicata nella Concept note dell’UNOPS come “chiave di volta”. Durante questo periodo di 3 mesi il MAECI si coordinerà con il Ministero dell’Interno tunisino per definire i bisogni specifici in termini di forniture nel contesto del progetto. 

Seguendo il calendario delle attività come definito nella Concept Note, il processo di approvvigionamento – coordinato dall’UNOPS – non potrà iniziare prima di aver ricevuto il dettaglio delle forniture necessario. L’UNOPS si occuperà poi della fornitura dei beni e dei servizi, dall’approvvigionamento, alla spedizione e alla consegna delle attrezzature e delle forniture alla destinazione finale specificata dal Ministero dell’Interno tunisino. 

Nella Concept note e nell’Intesa non viene mai fatto un esplicito riferimento ai diritti umani, ma se ne trova un accenno solo nell’analisi dei rischi (Concept Note, para 9). Si fa solo un accenno alla possibilità di “effettuare una valutazione dei rischi per assicurare che le autorità tunisine non abbiano la tendenza a violare gli statuti internazionali sulla migrazione e sui diritti umani”.

Un finanziamento annunciato 

Durante la visita dei Ministri degli Esteri e dell’Interno italiani in Tunisia lo scorso agosto,  la Ministra Lamorgese menzionava l’imminente impegno economico italiano per il rafforzamento delle capacità operative delle autorità marittime tunisine. In quell’occasione alcuni soci ASGI presentavano diverse richieste di accesso civico al Ministero dell’interno per avere maggiori informazioni sul finanziamento annunciato durante l’incontro con la controparte tunisina. In quella occasione però la Pubblica Amministrazione aveva rigettato l’istanza in quanto nessun impegno era stato ancora formalizzato.

Il progetto “Support to Tunisia’s border control and management of migration flows” finanziato con 8 mln di Euro provenienti dal Fondo di premialità per le politiche di rimpatrio sembra corrispondere agli impegni finanziari presi in vista del vertice di agosto 2020. 

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