Mappatura dei luoghi di frontiera: monitoraggio e azioni

Nell’ambito del progetto Inlimine di ASGI, si sta procedendo con una mappatura dei luoghi in cui le persone migranti si trovano accolte e/o trattenute, nei contesti di frontiera, al fine di ricostruire la situazione generale e strutturare azioni di tutela e strategiche e alla luce della moltiplicazione di tali luoghi in una condizione di totale invisibilità.

Rispetto alla condizione dei minori stranieri non accompagnati sta emergendo una situazione particolarmente grave su tutto il territorio, un quadro allarmante sia con riferimento alle condizioni materiali di accoglienza che con riferimento alla condizione di privazione della libertà personale[1]. Con riferimento a ciò, è in corso la procedura di supervisione da parte del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa dell’attuazione della sentenza Darboe e Camara c. Italia[2]. In data 6 novembre ASGI ha inviato una comunicazione al Comitato per segnalare l’inadeguata attuazione di tale sentenza, contrariamente a quanto sostenuto dal Governo nell’Action Report del 6 luglio 2023, e le persistenti sistematiche violazioni nell’accoglienza dei minori non accompagnati in Italia anche con riferimento alle modifiche introdotte a livello normativo. Si chiede di procedere con la supervisione dell’attuazione della sentenza, formulando anche una serie di raccomandazioni, rimarcando la necessità di garantire il pieno rispetto di tutti i diritti dei minori.

In generale nelle situazioni in cui le persone, inclusi i minori, si trovano private della propria libertà personale e in una condizione di isolamento e invisibilità totale, la metodologia di monitoraggio include l’utilizzo di strumenti come accessi civici generalizzati, richieste di accesso e visita quale soggetto della società civile al fine di per ricostruire il quadro relativamente alle condizioni delle persone e alle procedure attuate e strutturare azioni collettive come Associazione e azioni a tutela dei singoli.

Di seguito un breve riepilogo di quanto monitorato relativamente ad alcuni luoghi di frontiera e delle azioni strutturate:

  • Il Centro di “accoglienza” di Crotone

A partire dall’attività di lungo monitoraggio e raccolta di testimonianze relative alla struttura in oggetto, è stato rilevato il profilo particolarmente grave della permanenza di minori stranieri non accompagnati presso il centro soggetti ad una condizione di isolamento sociale e di privazione della libertà personale de facto.

L’attività che ha portato alla proposizione di una azione di contenzioso è stata condotta tramite la formulazione nel corso del tempo istanze di accesso civico generalizzato volte ad ottenere informazioni e dati in merito ai principali profili di criticità di tale sistema di “accoglienza”, finalizzati anche a confermare quanto rilevato nel corso del monitoraggio complessivo e due sopralluoghi presso il Centro di prima Accoglienza di Isola di Capo Rizzuto (KR), durante i quali ha rilevato la presenza, in stato di trattenimento, dei minori stranieri non accompagnati in numero variabile tra i 150-200[3].

in data 26 luglio 2023 è stato presentato ricorso ex art. 700 al Tribunale civile di Catanzaro sezione ordinaria come Associazione a favore dei minori stranieri non accompagnati presenti e detenuti illegittimamente nel Centro di prima accoglienza di Crotone e in favore di due ricorrenti esclusivamente per la richiesta di accertamento e condanna delle pubbliche amministrazioni convenute per il trattenimento a cui sono sottoposti i minori e per il loro rilascio. I due minori sono stati nel frattempo liberati e trasferiti in strutture dedicate. Il tribunale di Catanzaro, il 28 novembre 2023, ha dichiarato inammissibile il ricorso ex art. 700 per difetto di competenza e di legittimazione. Nel mese di dicembre 2023  è stato presentato reclamo. 

Inoltre il primo dicembre 2023 è stata presentato ricorso d’urgenza alla Corte EDU contestando la violazione del diritto alla libertà personale di un minore trattenute del mese di giugno (art. 5, parr. 1, 2 e 4 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo), e del divieto di trattamenti inumani e degradanti nel predisporre le misure di accoglienza in suo favore (art. 3 della Convenzione).

A pochi giorni dalla presentazione del ricorso da parte di ASGI, il 5 dicembre 2023 la Corte ha ordinato di trasferire il minore in una struttura per minori non accompagnati per l’assistenza necessaria senza neppure chiedere osservazioni al governo italiano. Un risultato molto importante soprattutto per la celerità e per la mancata richiesta preventiva di chiarimenti al governo, che ci si augura possa avere effetti anche per altri minori che si trovano trattenuti presso l’ex Cara di Crotone.

  • L’Hotspot di Contrada Cifali

Azione parallela a quella instaurata a Crotone riguarda Contrada Cifali struttura hotspot considerata un’estensione dell’Hotspot di Pozzallo, nata come struttura durante la Primavera Araba, successivamente utilizzata per la quarantena durante la Pandemia Covid-19. Una struttura (capienza di 144 posti più 4 posti extra) destinata da gennaio 2023 alla presenza di minori stranieri non accompagnati collocati in questo luogo dopo essere stati identificati e foto-segnalati in altri Hotspot (principalmente di Lampedusa e Pozzallo).

L’azione nasce da due sopralluoghi[4] presso l’hotspot di Contrada Cifali realizzati dall’associazione, durante i quali ha rilevato la presenza, in stato di trattenimento, di oltre 100 minori stranieri non accompagnati. Da ultimo, una delegazione di soci e socie è stata autorizzata all’accesso in data 17 gennaio 2024, tuttavia la struttura è risultata vuota e chiusa per lavori di ristrutturazione.

Il 24 novembre è stato presentato ricorso d’urgenza al Tribunale di Catania, a nome dell’Associazione ai sensi dell’art. 19 della L. 47/2017 come ente di tutela per la cessazione dello stato di trattenimento de facto in cui si trovano i minori non accompagnati presso l’hotspot di Contrada Cifali. L’azione nasce da due sopralluoghi presso l’hotspot di Contrada Cifali realizzati dall’associazione, durante i quali ha rilevato la presenza, in stato di trattenimento, di oltre 100 minori stranieri non accompagnati. La detenzione è confermata anche dalla pubblica amministrazione, laddove in riscontro ad accesso civico, rappresenta che per l’uscita dalla struttura si rende necessaria la nomina dei tutori.Il 5 dicembre, a seguito della notifica del ricorso l’Avvocatura ha comunicato di aver spostato tutti i minori nell’hotspot di Pozzallo

Appare necessario approfondire lo sguardo relativamente all’hotspot di Pozzallo sia con riferimento alla condizione dei minori che con riferimento alle procedure di frontiera, a seconda di cosa succederà con la sentenza della Cassazione a SSUU.

  • Hotspot di Pozzallo/Modica

A settembre 2023 è stata inaugurata nel territorio di Pozzallo-Modica una nuova struttura destinata allo svolgimento delle procedure di frontiera di cui all’articolo  28-bis  del  decreto legislativo 28 gennaio 2008, n. 25 e alla detenzione amministrativa dei richiedenti protezione internazionale ai sensi dell’art. 6-bis del d.lgs. 142/2015 che si caratterizza per gravi criticità fortemente incidenti sui diritti delle persone in arrivo[5].  Il centro sarebbe quindi adibito al trattenimento dei richiedenti protezione internazionale soggetti a procedura di frontiera laddove non presentino una garanzia finanziaria di € 4938,00 o non siano muniti di passaporti. Diversi trattenimenti disposti dalla Questura di Ragusa tuttavia non sono stati convalidati in quanto le “procedure di frontiera” non risultano compatibili con il diritto comunitario e stessa Costituzione italiana.

La richiesta di accesso e visita da parte di una delegazione di ASGI non ha ottenuto, nonostante i solleciti, nessun riscontro dalla pubblica amministrazione, si sta quindi predisponendo ricorso.

  • La tensostruttura di Porto Empedocle e il nuovo hotspot

Nel territorio di Porto Empedocle, era attivo presso il porto un luogo, una tensostruttura, utilizzata come primo soccorso delle persone migranti in ingresso sul territorio italiano. Al fine di ottenere informazioni rispetto alla gestione della tensostruttura di Porto Empedocle e alle procedure attuate nei confronti delle persone migranti e dei minori in arrivo ASGI e Mem.Med hanno inviato richieste di accesso civico alle autorità competenti. La Prefettura di Agrigento precisa che si tratta di un’area di sbarco gestita dalla Croce Rossa Italiana, utilizzata per il transito delle persone migranti in arrivo da Lampedusa, un punto di transito verso altre destinazioni. La struttura dispone all’occorrenza di una apposita postazione per l’identificazione e il fotosegnalamento. Inoltre dispone di una “tendopoli”, in un’area attigua, che “può essere utilizzata in situazioni di necessità per consentire il pernottamento di circa 350 migranti”.

In occasione della visita di una delegazione di ASGI, il 4 dicembre 2023, la tensostruttura era vuota. Si riportavano durante la visita tempi di permanenza brevi, essendo considerato luogo di transito, in risposta ad accesso civico la Questura di Agrigento riporta tempi medi di 48h. L’area era utilizzata anche in caso di sbarchi autonomi e non solo di trasferimenti da Lampedusa ed è stata dismessa alla luce dell’apertura del nuovo hotspot.

Infatti, in data 27.10.2023, la Prefettura di Agrigento riscontrando l’accesso civico sopra menzionato rappresentava che “è in corso di definizione la realizzazione di un nuovo “Hotspot” che sorgerà in località c.d. Caos – sempre all’interno dell’area portuale di Porto Empedocle – e che avrà una capienza pari a circa 280 posti; grazie a questa struttura sarà possibile garantire una più efficace ed efficiente gestione dei migranti in arrivo da Lampedusa”[6].  In data 18 gennaio 2024 è stata stipulata e sottoscritta la Convenzione tra prefettura di Agrigento e Croce rossa italiana (Cri) per la gestione del nuovo hotspot per i migranti a Porto Empedocle (Agrigento) per la fornitura dei servizi di accoglienza, assistenza e integrazione delle persone migranti presenti nell’hotspot. Secondo quanto rilevato da monitoraggio recente, presso la struttura interviene la Croce Rossa Italiana ai fini della gestione della parte sanitaria. Le persone sarebbero soggette, come da prassi hotspot ad una condizione di privazione della libertà personale.

La condizione delle persone che permangono presso questo nuovo hotspot sarà oggetto di ulteriore monitoraggio.

  • La “struttura temporanea” di Vibo Valentia

Altro centro è situato nella zona industriale di Porto Salvo, contrada Le Marinate, Vibo Valentia, operativo dal 7 agosto 2023. Il 31 ottobre 2023 è stata effettuata una visita da parte di una delegazione dell’Associazione. Il centro è stato definito come una “struttura temporanea” nata in seguito alla proclamazione dello stato di emergenza non inquadrabile né come hotspot né come struttura di cui agli articoli 9 e 11 del d.lgs. 18 agosto 2015, n. 142. E’ gestito da Croce Rossa sotto la competenza della Prefettura di Catanzaro.  La struttura è costituita da due immobili adiacenti, verosimilmente pensati per svolgere due funzioni differenti, identificazione e fotosegnalamento il primo, accoglienza temporanea dei richiedenti asilo il secondo. Nella pratica, avendo finora (novembre 2023) accolto prevalentemente richiedenti asilo provenienti da diversi luoghi di sbarco, tale distinzione non è così netta e le persone sono collocate nell’uno o nell’altro stabile in base alle esigenze contingenti e in condizioni inadeguate. 

  • Centro di “primissima accoglienza e soccorso” di Gallico

Ancora è operativo il centro di “primissima accoglienza e soccorso” di Gallico. Il 17 novembre 2023 è stata effettuata una visita da parte di una delegazione dell’Associazione. Al mese di novembre 2023 il centro è attivo da circa un anno ed è gestito da Croce Rossa.  La struttura era precedentemente adibita a palestra della scuola “Boccioni” e conta circa 360 posti distribuiti tra lo spazio comune all’interno e 12 moduli abitativi separati all’esterno, vengono accolti, in maniera inadeguata, nuclei familiari, minori stranieri non accompagnati, persone con vulnerabilità. Come altre strutture calabresi, anche questa svolge diverse e molteplici funzioni adattandosi alle esigenze che si presentano di volta in volta.

Le persone accolte al momento della visita, per esempio, erano sei richiedenti asilo di nazionalità pakistana, tutti trasferiti a fine ottobre dopo aver trascorso cinque mesi al centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto (Crotone) e previsto l’arrivo di otto persone provenienti dal centro di Roccella. Altre volte le persone vengono trasferite da diversi luoghi di sbarco o direttamente dal porto di Reggio Calabria subito dopo l’arrivo.

In quest’ultimo caso, si avviano le procedure di identificazione e fotosegnalamento direttamente all’interno del centro, con lo spazio solitamente destinato alla mensa che viene adibito a distaccamento dell’ufficio immigrazione con sei banchi operativi. La durata di queste operazioni si stima sia di mezza giornata.

L’informativa legale viene effettuata allo sbarco da Unhcr o all’interno del centro quando presenti ed è prevalentemente cartacea. Occasionalmente presenti anche Oim e Save the children. Il tempo medio di permanenza all’interno del centro è di circa dieci-quindici giorni, una settimana per i msna.  La capienza massima è stata spesso superata fino ad arrivare a 450 persone. I richiedenti asilo accolti sono dotati di badge e liberi di uscire dal centro. Presenti due mediatori, un ambulatorio con tre posti letto e almeno un medico o infermiere mattina e pomeriggio, un’ambulanza e uno psicologo a chiamata.

  • La struttura di Catania

Nel territorio di Catania, è utilizzato l’Ex hub vaccinale di San Giuseppe La Rena come struttura di identificazione, primo soccorso e accoglienza dei cittadini stranieri in ingresso sul territorio italiano. Il 12 dicembre 2023 è stata effettuata una visita da parte di una delegazione dell’Associazione.

Il centro viene descritto come una sorta di centro di transito verso altre destinazioni operativo in questo senso da circa un anno, viene definito hub ma di fatto svolge anche funzioni riconducibili all’approccio hotspot potendosi anche qualificare quale “struttura analoga”. Al momento della visita la struttura era vuota. Secondo quanto riferito nell’ambito della visita, la maggioranza delle persone nell’ultimo periodo provenivanoda Lampedusa. Una minoranza da sbarco diretto a Catania con nave militare. In caso di sbarco diretto l’identificazione viene effettuata in loco. Dall’inizio dell’anno sono transitate circa 18.000 persone. Vengono riferiti tempi di permanenza di circa 2/3 giorni. Ad eccezione del caso dei minori non accompagnati, per i quali i i tempi sono più lunghi, vengono riferiti una settimana massimo 10 giorni. Mentre dal monitoraggio realizzato risulta che permarrebbero anche 2/3 settimane. Le persone, inclusi i minori, sono libere di entrare ed uscire dalla struttura.

La struttura si compone di un grande edificio suddiviso in tre ambienti, che sarebbero destinati a minori, donne e nuclei. All’interno della struttura sono presenti solo brandine, non vengono fornite nemmeno le lenzuola. Inoltre sono presenti due grandi tende destinate agli uomini uomini adulti.

Sussiste una convenzione con la CRI che di fatto è l’ente gestore e fornisce personale sanitario. Secondo quanto riferito, l’informativa al momento dell’arrivo dovrebbe essere svolta da due mediatori culturali di EUAA. Presente al momento della visita anche una operatrice di UNICEF.

Secondo quanto riferito, la totalità delle persone presenta domanda di protezione interazionale e non sarebbe mai stati predisposte procedure di allontanamento. Le persone arriverebbero da Lampedusa già come richiedenti protezione internazionale.

  • La struttura emergenziale di Rosolini e il centro di primissima accoglienza di Melilli

La struttura è stata attivata a fine agosto 2023 dalla Prefettura di Siracusa all’interno di un impianto sportivo (un pallone tensostatico) messo a disposizione dal Comune di Rosolini, per far fronte all’eccezionale aumento di arrivi di minori non accompagnati. Nella struttura, per legge destinata a brevissime permanenze, emerge una preoccupante mancanza di diritti e di servizi: la rete idrica assicura la distribuzione d’acqua per sole tre ore al giorno e, talvolta, i minori sono costretti a lavarsi con l’acqua delle bottiglie; sono inoltre disponibili solo cinque docce (prive di acqua calda) e una decina di servizi igienici, collocati all’esterno e spesso mal funzionanti, evidentemente insufficienti per 180 persone e risulta che alcuni minori sarebbero  stati collocati presso tale struttura per più di tre mesi. Risulta peraltro che in alcuni periodi il centro sia stato sovraffollato, raggiungendo anche le 210 presenze[7].

Come da prassi al fine di ricostruire il quadro sono stati inviati accessi civici e avanzata richiesta di accesso alla struttura come associazione. In data 15 dicembre è stato svolto da alcune socie e soci un sopralluogo all’esterno della struttura durante il quale è stato possibile parlare con alcuni minori, confermando le condizioni gravemente inadeguate e lesive della dignità della persona in cui si trovano accolti. ASGI, ARCI, CNCA, Defence for Children International Italia, INTERSOS e Oxfam Italia in una lettera inviata lunedì 18 dicembre 2023 alle istituzioni centrali e locali, quali la Prefettura, il Tribunale per i Minorenni, la Procura, il Sindaco, il Servizio Centrale SAI e le Autorità garanti per l’infanzia. Il 29 dicembre 2023, il Presidente del Tribunale per i minorenni di Catania, insieme alla giudice referente area minori stranieri, hanno incontrato i rappresentanti delle associazioni per informarli rispetto alle azioni intraprese a tutela dei minori stranieri non accompagnati collocati nella tensostruttura di Rosolini. Quindi il dott. Di Bella ha informato le organizzazioni che non vi erano le condizioni per ratificare le misure di accoglienza predisposte nella struttura di primissima accoglienza di Rosolini, in considerazione della loro inadeguatezza e non conformità alla normativa vigente, e di aver già avviato le procedure per la nomina dei tutori volontari di tutti i minori lì collocati. La Prefettura di Siracusa ha disposto il trasferimento dei minori, alcuni in un Centro di Accoglienza Straordinario per minori ad Augusta (SR), altri in una struttura di nuova apertura a Melilli (SR), predisponendo la dismissione della tensostruttura di Rosolini.A seguito della dismissione di tale struttura e del trasferimento di una buona parte dei minori stranieri non accompagnati una delegazione dell’associazione in data 12 gennaio 2024 ha fatto accesso presso l’Hotel Salustra, Centro di primissima accoglienza aperto – contestualmente alla chiusura dell’Hotspost di Rosolini-  con convenzione sottoscritta il 30.12.2023 e che ha durata fino al 10 aprile 2024, ossia fino al cessare dello stato di emergenza (salvo proroga). Il centro è di proprietà della Salustra srl; l’Ente Gestore è la AG Service, società che fa capo alla proprietà della struttura stessa. Si trova a Melilli, nei pressi del Parco Commerciale Belvedere.  Si tratta di un ex albergo, già utilizzato come CAS adulti in tempi passati, che si trova in area industriale/commerciale decentrata e vicino ad un grande centro commerciale.

Il centro è dedicato all’accoglienza di soli MSNA, di sesso maschile e di età superiore ai 14 anni. La struttura era già stata individuata dalla Prefettura in estate, per far fronte alla situazione emergenziale, ma essendo inutilizzata da tempo, è stato necessario eseguire dei lavori di manutenzione straordinaria che ne hanno ritardato l’apertura.

ASGI auspica che il monitoraggio delle condizioni delle persone in tali luoghi e il diritto ad accedere venga esercitato da sempre più enti e associazioni, nonché da organi di informazione. Queste azioni sono fondamentali per dissolvere la patina di “invisibilità” che avvolgere tali luoghi e garantire la più ampia diffusione di informazioni e una maggiore conoscenza (e presa di coscienza) da parte della società civile.


[1] Si veda: https://inlimine.asgi.it/minori-stranieri-non-accompagnati-dopo-la-condanna-della-cedu-le-violazioni-permangono/.

[2] Il caso riguardava la procedura di accertamento dell’età e il collocamento di due minori non accompagnati in un centro di accoglienza per adulti. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha riscontrato all’unanimità una violazione degli articoli 3, 8 e 13 della Convenzione. A seguito della sentenza è stata quindi avviata la procedura di supervisione di fronte al Comitato dei Ministri del Consiglio di Europa.

[3] Si veda: https://inlimine.asgi.it/monitoraggio-nel-centro-di-crotone-se-e-questa-accoglienza/.

[4] Si vedano: https://inlimine.asgi.it/lhotspot-di-contrada-cifali-la-condizione-dei-msna/; https://inlimine.asgi.it/a-12-anni-nellhotspot-dedicato-ai-minori-report-da-pozzallo-e-cifali/; https://inlimine.asgi.it/monitoraggio-asgi-e-spazi-circolari-a-pozzallo-hotspot-contrada-cifali-e-il-nuovo-centro-di-trattenimento/.

[5] Si vedano: https://inlimine.asgi.it/procedure-di-frontiera-e-trattenimento-per-chi-richiede-asilo-ecco-i-profili-di-illegittimita/; https://inlimine.asgi.it/a-12-anni-nellhotspot-dedicato-ai-minori-report-da-pozzallo-e-cifali/; https://inlimine.asgi.it/monitoraggio-asgi-e-spazi-circolari-a-pozzallo-hotspot-contrada-cifali-e-il-nuovo-centro-di-trattenimento/.

[6] Si veda: https://inlimine.asgi.it/wp-content/uploads/2023/10/Prefettura-di-Agrigento-riscontro-27.10.2023.pdf.

[7] https://www.corriereelorino.it/aumentati-a-210-i-migranti-a-rosolini-tra-condizioni-igieniche-precarie-e-sicurezza-non-assicurata/; https://altreconomia.it/la-pessima-accoglienza-dei-minori-stranieri-non-accompagnati-a-rosolini/