MAECI e UNOPS in Niger per sostenere il governo nella gestione delle migrazioni

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Support to Government of Niger’s management of migration flows. Pubblicati i report del progetto e la lista delle forniture per il governo nigerino

Il 27 luglio del 2021 il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione ha sottoscritto un’intesa tecnica con l’UNOPS (Ufficio delle Nazioni Unite per i Servizi e i Progetti) con cui venivano destinati 4 milioni di euro all’acquisto e alla fornitura di equipaggiamenti, rifornimenti e altri materiali non letali al governo nigerino per rafforzarne le capacità di gestione dei flussi migratori. Il progetto terminerà nell’agosto del 2022.

Il progetto prevede la fornitura di equipaggiamenti e attrezzature sulla base di una lista preparata dal MAECI a seguito di consultazioni con il governo nigerino, poi inviata all’UNOPS per l’acquisto e il trasferimento dei materiali.

A seguito di richiesta FOIA, il MAECI ha inviato la lista e i report finanziari e narrativi periodici.

Da questi risulta che le regioni interessate dal progetto sono Tillaberi, al confine con Mali, Burkina Faso e Benin, e Agadez, posizionata lungo la rotta che porta in Algeria e in Libia. Al momento sembra che la regione di Agadez non abbia ancora presentato la lista dei propri bisogni, quindi le attrezzature fin qui individuate sono destinate unicamente alla regione di Tillaberi e quindi alla gestione di frontiere tra paesi appartenenti all’ECOWAS, dove vige un regime di libera circolazione e di libero scambio.

Le forniture riguardano: generatori per le stazioni di polizia al confine con il Mali; laptop e stampanti per autorità locali e forze di polizia; “occhiali per visione notturna per pattugliare la rotta al confine con il Mali”; camion fuoristrada 4×4 per sostenere la polizia di frontiera; tende per il primo soccorso dei migranti; “imbarcazioni fluviali per pattugliare il fiume Niger per il controllo dei flussi al confine con il Mali”; “imbarcazioni con funzione di ambulanza per le operazioni sul Niger lungo il confine con il Mali”.

Le forniture sembrano finalizzate a rafforzare il controllo sul transito di persone all’interno di un’area in cui la libera circolazione dovrebbe essere favorita e facilitata. Sembra infatti che l’approccio promosso dal MAECI sia di tipo unicamente securitario e che miri a scoraggiare i flussi migratori che si presumono diretti verso la cd. rotta del Mediterraneo centrale.